Grazie al docu film si riaprono le indagini sul Mostro di Modena

Ancora una volta una produzione televisiva dedicata a dei cold case apparentemente senza soluzione spinge a riaprire delle indagini chiuse da decenni.

Dopo il caso della serie docu di Crime + Investigation dedicata ai delitti attribuiti al Mostro di Udine, che ha consentito di ritrovare reperti mai esaminati all’epoca dei fatti, negli anni ’70 -’80, e che ha convinto nel maggio scorso la Procura di Udine ad accettare la richiesta dell’avvocato Tosel, è arrivata la notizia della riapertura delle indagini sul Mostro di Modena e sugli omicidi irrisolti che gli sono attribuiti.

Le vittime, uccise tra il 1985 ed il 1995, erano quasi tutte tossicodipendenti, diventate prostitute per necessità. Una decina di casi, tutti irrisolti, che la serie “IL MOSTRO DI MODENA”, andata in onda martedì 11 e mercoledì 12 giugno alle 22.00 su Crime +Investigation (in esclusiva su Sky al canale 119 di Sky), ha ricostruito grazie un accesso esclusivo ai documenti giudiziari fino ad oggi rimasti riservati, e una lunga ricerca giornalistica negli archivi nonché intervistando i testimoni dell’epoca.

Ancora una volta, come nel caso dei delitti di Udine, le nuove tecnologie forensi potrebbero portare alla luce nuovi indizi utili alla individuazione del colpevole. A+E Networks Italia dimostra che la tv dedicata alla cronaca può non essere voyeuristica, ma avere una sua funzione civica.

Le repliche de Il Mostro di Modena andranno in onda il 4 luglio alle 22.00.

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