Il commercio in tempo di Lockdown. Intervista a Crepaldi di Confcommercio

Come sta il commercio modenese in questo periodo di emergenza? Il lockdown per arginare la diffusione del contagio colpisce duramente anche esercenti e commercianti. Hanno le spalle abbastanza grosse per sostenere l’urto e soprattutto l’onda lunga che verrà? Lo abbiamo chiesto al Segretario generale di Confcommercio Modena, Alberto Crepaldi: “E’ una prova durissima per le aziende del commercio, chiuse in oltre l’80% dei casi, ed i nostri imprenditori stanno mettendo in campo ogni azione possibile per garantire la sopravvivenza aziendale e l’occupazione. Certo le stime del nostro ufficio studi nazionale devono far riflettere: se il Paese dovesse ‘riaprire’ ad ottobre, faremmo i conti con una riduzione dei consumi di oltre 52 miliardi e un calo del Pil di circa il 3%. E’ immaginabile che l’impatto sul commercio sarebbe molto pesante”.

I vostri associati sono riusciti a dare il via alle vendite online? E come si sono organizzati per le consegne a domicilio?
Una parte delle imprese associate si è attrezzata per effettuare vendite on line, ma soprattutto a domicilio, in particolare nel settore alimentare e ristorativo. Per mettere in condizione il numero maggiore di aziende di sviluppare una propria vetrina digitale e vendere i propri prodotti con consegna a domicilio, abbiamo appena lanciato, grazie alla collaborazione con Globe, una piattaforma ad hoc (okdelivery.it, ndr). L’obiettivo è fornire uno strumento di vendita a costi molto contenuti ai nostri Associati e allo stesso tempo estendere alle fasce più deboli e meno attrezzate tecnologicamente la possibilità di continuare ad avere i beni necessari.

Più difficile per bar e ristoranti, oltre al settore del turismo vero?
Bar e ristoranti sono chiusi. I primi, nella grandissima parte dei casi, non sono operativi, mentre un buon numero di ristoranti si è attrezzato per fare consegne a domicilio. Gli alberghi vivono una condizione di grande difficoltà con perdite di prenotazioni, eventi, meeting, fiere che rappresentano decine di milioni di euro persi definitivamente: a livello nazionale si stima che il comparto avrà minori introiti per 30 miliardi di euro. Molto più che in altri settori, la ripresa sarà purtroppo lenta e si tornerà ai numeri pre-emergenza forse a primavera del 2021.

Quando torneremo alla normalità o quasi, di cosa avrà bisogno il settore per ripartire? Quali aiuti, da quali livelli?
Dobbiamo lavorare ora per far ripartire l’economia e andare oltre la logica emergenziale. Le prime misure introdotte dal decreto Cura Italia sono state un primo segnale di attenzione verso il mondo economico, ma è evidente che non sono sufficienti a dare l’ossigeno di cui le nostre imprese hanno bisogno per affrontare l’emergenza e pianificare i mesi successivi al suo superamento. Ci aspettiamo di più a sostegno della liquidità delle imprese: in materia di universalizzazione delle prestazioni degli strumenti di Cassa integrazione e del Fondo di integrazione salariale; sul terreno della fiscalità, dove dobbiamo lavorare sulla rimodulazione delle imposte in proporzione ai danni subiti; e anche dalle Istituzioni locali, a cui abbiamo chiesto una “moratoria fiscale” allargata all’intero sistema dei tributi, a cominciare da TARI e Imu.

Intanto tra le iniziative degne di nota registriamo quella di Federalberghi Modena, ce ne vuoi parlare?
Federalberghi è sempre stata in prima linea nelle situazioni di emergenza e anche in questa occasione si è mossa di conseguenza, siglando un’intesa con Azienda USL, Azienda Ospedaliero Universitaria e Ospedale di Sassuolo: il personale sanitario impegnato nell’emergenza potrà usufruire dell’ospitalità nelle strutture alberghiere associate di tutta la Provincia. Un servizio gratuito, rivolto in particolare a quei sanitari che, trovandosi in una situazione di fragilità domestica, preferiscono non esporre i propri familiari e conviventi a potenziali rischi infettivi e anche agli operatori che hanno avuto un potenziale contatto con pazienti Covid -positivi e non riescono a far fronte alle misure precauzionali di isolamento domestico.

(PP)

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