“Il mio esame di terza media”, Emma ci racconta le lezioni da casa e la prova finale

Lezioni online, piattaforme digitali, e-learning, documenti e moduli, sono alcune delle parole che hanno costellato gli ultimi mesi di un anno scolastico davvero ‘strano’. Grazie a un computer e a una connessione internet, la scuola è andata a casa dei ragazzi. ‘Strano’ anche perché non è facile cambiare abitudini da un giorno all’altro, ma loro ce la fanno, quasi sempre e quasi tutti. Emma, che ha concluso il suo ciclo di studi alle Ferraris di Modena e a settembre inizia il Liceo Musicale, ce lo racconta.

Emma, come è andata con le lezioni a casa?
Bene dai. Hanno provato a rimettere in piedi un rito normale, seguendo l’orario delle lezioni che comunque era un orario abbastanza comodo. Non iniziavamo mai prima delle 9, nessun prof metteva mai lezione prima. Le verifiche le facevamo su Google dove ci giravano dei documenti che noi dovevamo compilare, oppure il prof di Matematica, ad esempio, ci dava dei problemi e noi mandavamo la foto delle cose risolte”.

Facevi 2/3 ore al giorno?
Sì però dipende… al martedì ad esempio facevo 4 ore perché, già prima, avevo anche lezione di violino a scuola al pomeriggio. Per il resto sì, facevamo due/tre lezioni al giorno e non di più, perché anche loro capiscono che farne di più è difficile. Non è come essere in classe e, in più, c’erano i compiti assegnati per il pomeriggio”.

Alla fine come hai vissuto questa esperienza? E’ stato molto faticoso o pensavi anche peggio?
Io pensavo molto peggio. L’unica cosa un po’ difficile era la consegna dei compiti alle due o alle quattro del pomeriggio. Tutti i giorni c’era una scadenza, tipo che al mattino ci assegnavano una cosa e al pomeriggio dovevamo consegnare, solo questo era un po’ complicato ma abbiamo anche fatto dei progetti molto belli, sai? Come quello con la prof di Tecnica o quello di Storia, dove abbiamo incontrato un testimone della strage di Bologna”.

E con i tuoi compagni di classe vi tenevate in contatto?
Con alcuni di loro sì, facevamo le video chiamate al di fuori delle lezioni”.

Quando hai fatto l’esame? Di cosa hai parlato?
Io l’ho fatto il 10 giugno alle 3. Da una lista di parole chiave che ci hanno dato, noi dovevamo sceglierne una e io ho scelto ‘diversità’. Su questo concetto dovevo sviluppare un collegamento con tutte le materie. I prof ci hanno mandato dei riassunti delle cose che avevamo studiato durante l’anno, per aiutarci a fare i collegamenti con la parola chiave. Era tutto organizzato abbastanza bene, dai, da un certo punto di vista… Io ho fatto una presentazione su Google Documenti, usando delle “slides”. Il giorno dell’orale ho fatto la presentazione su Google Meet, dove tutti possono vedere lo schermo del tuo computer, e i prof seguivano. Io non è che ho solo presentato, ho anche arricchito un po’ e spiegato”.

E mentre parlavi, vedevi tutti i prof? E’ stato emozionante?
Sì li vedevo, erano tutti connessi, ognuno da casa sua. Tu metti questa modalità che si chiama ‘griglia’ e li vedi lì nei cubetti, tutti in ordine, ognuno nel suo cubetto. Ero super preoccupata perché non avevo idea di come potesse andare, ma alla fine sono stati molto carini, dai, mi hanno fatto parlare tutto il tempo. Loro stavano zitti e allora io mi sono detta ‘ok ci penso io’ e ho spiegato”.

Quindi alla fine è andata bene? Da come lo racconti, dico…
Alla fine sì, no, cioè non lo so cosa prendo, ma quello tanto ormai… io sono abbastanza soddisfatta, quindi va bene così”.

Adesso sei libera, hai tutta l’estate davanti…
“Sì sono libera, dai, almeno…”.

Ho scelto la parola ‘diversità’

“In Italiano – continua il racconto di Emma – ho spiegato il fatto di come Giacomo Leopardi si sentisse diverso e di come vivesse la sua vita, come ha fatto anche Frida Kahlo che ho portato per Spagnolo. Entrambi hanno sempre cercato la felicità e, pur vivendo alcuni momenti di dolore, sono sempre riusciti a ripartire. In Arte ho parlato di Munch, per Inglese di Mika che tramite la musica esprime le sue emozioni, come quella di essere ritenuto diverso. In Musica, invece, ho parlato dei diversi ruoli vocali. Per Motoria ho parlato di un progetto che abbiamo fatto con la prof sul Comitato Italiano Paralimpico e in classe, seduti a terra, avevamo fatto una serie di esercizi, mettendoci nei panni delle persone che hanno una disabilità fisica ma che fanno lo stesso gare, sfide e competizioni. In Scienze ho parlato delle Leggi di Mendel, dei caratteri ereditari e di come si trasmettono. Per Storia ho fatto l’emancipazione femminile, come veniva ritenuto diverso il ruolo della donna rispetto a quello dell’uomo all’inizio del XX° secolo. Ho parlato anche del Messico che, oltre a essere il paese dove è nata Frida Kahlo, ha alcune caratteristiche che lo rendono particolare e diverso da altri paesi, come le ‘città doppie’, sai no quelle che sono sul confine?, e poi ho collegato anche Tecnologia perché il Messico ha tante energie rinnovabili e ho parlato della centrale idroelettrica”.

 

di Patrizia Palladino

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