Le biblioteche in tempo di Covid-19, ne parliamo con la coordinatrice del Comune

Quanto sono cambiate le cose all’interno delle biblioteche durante questa pandemia? Per farsi anche solo un’idea della portata del cambiamento, basti sapere che ogni singolo libro, quando rientra dal prestito, viene messo in quarantena. In realtà, questa è solo una delle tante novità che hanno rivoluzionato la vita tra i libri. Ne parliamo con Debora Dameri, coordinatrice del Servizio Biblioteche del Comune di Modena.

Come scorre la vita in sala in questo anno così difficile?
Dopo un primo momento di riorganizzazione dei servizi e di adeguamento delle sale alle norme Covid 19 la vita è ripresa in maniera fluida, costruendo giorno per giorno una nuova normalità che permette ai lettori di riappropriarsi della consuetudine agli spazi, seppur con tanti accorgimenti”.

Gli utenti hanno ripreso a frequentarle? Siamo molto lontani dai numeri degli scorsi anni?
Ogni giorno entrano alla Delfini, per citare la biblioteca più grande di Modena, quasi 300 persone ma certamente non possiamo pensare di avere i numeri degli scorsi anni. Le biblioteche possono ospitare contemporaneamente solo un certo numero di utenti. Alla Delfini, ad esempio, il massimo consentito è 164 utenti di cui 90 a scaffale”.

La ripresa è stata graduale. Prestito e restituzione sono ripartiti solo su prenotazione…
La restituzione dei libri è ripartita il 12 maggio, prima consegnando i documenti a un operatore all’ingresso, poi nel drop box tutt’ora presente nel chiostro. Il prestito è ripartito su prenotazione dal 19 maggio ed è stato un capovolgimento nella gestione interna e nelle abitudini dei lettori che non potevano più scegliere a scaffale, ma comodamente prenotare i libri da casa ed entrare in biblioteca solo per ritirarli. Una bella comodità che ha incontrato il favore di molti utenti”.

I libri stanno ancora in quarantena?
Sì, ancora oggi i libri rientati dal prestito restano in quarantena 7 giorni, disposti in pile ordinate, senza più essere toccati da nessuno. L’immagine della sala della quarantena è strana, soprattutto per noi operatori, abituati a vedere libri passare di mano in mano, senza soluzione di continuità. È una quiete un po’ malinconica…”.

Poi è stata la volta dell’accesso alle sale studio previa prenotazione, è ancora così?
Dal 15 giugno gli studenti hanno potuto entrare in biblioteca e restarci a lungo. Sono stati i primi tra gli utenti a poterlo fare e abbiamo pensato a loro per sopperire alla carenza di posti studio acuita dal Covid. Attraverso il proprio spazio personale o tramite la App di BiblioMo con pochi click possono prenotare il posto studio”.

Ora sono possibili anche la consultazione e il prelievo dei libri a scaffale…
Dal 3 agosto si può entrare liberamente nelle biblioteche del Comune di Modena (ad eccezione di Rotonda) per andare a scaffale e scegliere i libri. Nel rispetto delle norme Covid, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti verso un utilizzo consapevole, sicuro, ma più libero della biblioteca, anche se occorre sempre prenotare per i posti studio. Inoltre è possibile chiedere informazioni bibliografiche ai bibliotecari, sempre disponibili per qualsiasi dubbio o domanda. In questa fase, proprio per garantire maggior distanziamento anche con gli operatori, prestito e restituzione avvengono di norma in autoprestito. In un minuto si possono prendere e restituire fino a 20 documenti e ottenere una apposita ricevuta. Gli utenti si stanno affezionando sempre di più a questo sistema e anche quando rintorneremo alla normalità, l’utilizzo delle postazioni continuerà, riducendo le file allo sportello”.

Le biblioteche sono luoghi di raccoglimento e concentrazione ma anche di distensione e rilassamento. Lo sono anche ora, nonostante tutto? Se preferisce, si è stabilità una sorta di nuova normalità?
La possibilità di rientrare in biblioteca è già di per se un chiaro messaggio dell’amministrazione di ritorno alla normalità. Certo, non è possibile ancora sedersi nelle comode poltrone della Piazzetta a leggere il giornale o nelle seggioline della area ragazzi per sfogliare un albo illustrato, ma si respirano serenità e serietà. La serenità di ritrovare un luogo amico, piacevole, calmo; la serietà di utenti e operatori che hanno stretto un patto per affrontare coscienziosamente le difficoltà della pandemia”.

La situazione che stiamo vivendo penalizza in particolare le attività in presenza…
Purtroppo il settore delle iniziative culturali è stato molto colpito. Abbiamo cercato di sopperire condividendo incontri e corsi da remoto, ma bisogna ammettere che nonostante le piattaforme online siano state fondamentali in questi mesi, la condivisione in presenza è un’altra cosa. Per questo si sta programmando il Mese della Scienza, la rassegna di novembre dedicata quest’anno alla matematica, in una doppia versione: in presenza e in alternativa in streaming. Risulta evidente che gli sforzi sono enormi, ma l’orgoglio di ripartire ci dà una spinta notevole”.

 

di Patrizia Palladino

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