
Cambiano le regole per le sepolture nei cimiteri di Modena. Con le modifiche ai criteri di assegnazione delle tombe approvate con delibera dalla Giunta mercoledì 15 febbraio, il diritto a essere vicini anche nella morte è ora esteso ai conviventi uniti civilmente.
Un particolare aspetto del provvedimento tocca il tema delle sepolture dei modenesi che in vita abbiano ottenuto grandi meriti a livello locale, nazionale o internazionale in campo culturale, scientifico, politico, storico, sociale o in altre discipline dando lustro alla città. Con la delibera si da atto che il sindaco, sentita la Giunta e il Consiglio comunale attraverso il Presidente e la Conferenza dei capigruppo, può autorizzare come riconoscenza della città la concessione di tombe libere, in particolare negli spazi dedicati al Cimitero monumentale di San Cataldo, per una durata fino a 99 anni, la massima oggi prevista dalla legge.
E se finora non si poteva essere sepolti nei cimiteri frazionali se non si era residenti o parenti di primo grado (marito e moglie o conviventi, genitori e figli) di defunti già sepolti nello stesso cimitero, con le nuove regole la possibilità è estesa, tenendo comunque conto degli spazi disponibili, anche ai parenti di secondo grado in linea retta (nonni e nipoti) e collaterale (fratelli e sorelle). Il diritto arriva al terzo grado in linea retta (bisnonni e pronipoti), e collaterale (figli di fratelli o sorelle), solo in caso di “premorienza”, cioè se a morire sono i figli prima dei genitori.