Quanto manca al 5G? Ne parliamo con l’assessore alla Smart City Ludovica Ferrari

La tecnologia avanza. Siamo partiti dalle semplici telefonate e dagli sms, ora stiamo usando una tecnologia che è il 4G LTE e ci prepariamo a entrare nel 5G. A che punto è la nostra città? Lo abbiamo chiesto all’Assessora alla Smart City del Comune di Modena Ludovica Ferrari. “A Modena si sono interessati tutti gli operatori sul mercato e, negli ultimi due anni, abbiamo ricevuto 32 richieste”, ci spiega la Ferrari. “E’ stata attivata solo un’antenna di Fastweb, però, molto avanzata, nell’ambito di una sperimentazione condotta insieme al Ministero delle Infrastrutture, Unimore, Regione e alcune imprese della Motor Valley. Si studia la mobilità del futuro, connessa e autonoma, quella che impiega motori per lo più a propulsione elettrica. Si cerca di capire come cambieranno la mobilità veicolare, quella ciclabile e il trasporto pubblico. Grazie a dei sensori, le infrastrutture a bordo strada parleranno con le auto connesse per una maggiore sicurezza e, migliorando i flussi dei veicoli attraverso un uso intelligente di semafori e parcheggi, si avranno benefici anche in termini di risparmio energetico”.

Ci fa qualche esempio pratico di cosa faremo grazie al 5G?
Un esempio di questo futuro è la spesa consegnata direttamente all’auto nel parcheggio, oggi è fantascienza ma domani sarà un servizio molto comodo. Un altro esempio sono i servizi di telemedicina a bordo auto, connessi con sistemi di sicurezza che scattano quando i parametri vitali del guidatore segnalano una criticità. Ma anche benefici più tradizionali come lo smart parking, un sistema di efficientamento per deviare il traffico da una certa zona oppure, sempre su strada, delle corsie che si aprono in tempo reale per lasciare passare i mezzi di soccorso, perché tutte le auto, connesse, sapranno che sta arrivando l’ambulanza. Queste sono solo alcune delle applicazioni testate a Modena”.

Cambierà anche la nostra esperienza di fruizione dei contenuti digitali? Tutto viaggerà più velocemente e in modo più stabile…
Sarà una rivoluzione per velocità e potenza di banda supportata. Guardare un film, sarà velocissimo perché il dispositivo scaricherà tutto in un attimo. Un’evoluzione tecnologica così forte farà percepire a tutti il cambiamento e attiverà una serie di applicazioni, inimmaginabili oggi. Sarà un salto tecnologico molto importante”.

Quando sarà effettivamente operativa a Modena?
Dal 2022 si attiveranno le prime licenze, quelle della tipologia più semplice di 5G, poi arriveranno le altre, mentre le tecnologie più vecchie verranno progressivamente spente. Il 5G è selettivo nel trasmettere connettività ai device collegati, una sorta di banda a richiesta. Le tecnologie precedenti, invece, emettono continuamente. Chi è preoccupato, non lo è tanto per la quantità di antenne, infatti, ma per la quantità di oggetti che il 5G può supportare, molti di più rispetto alle vecchie tecnologie. Le rilevazioni di Arpae e Ausl, però, tengono conto anche di questo aspetto perché misurano la quantità di emissioni, il campo magnetico”.

C’è altro che vuole aggiungere?
Vorrei ricordare alle persone di usare sempre gli auricolari. Non c’è niente di più pericoloso di un uso scorretto del cellulare. Noi saremo molto attenti a valutare bene l’impatto di questa nuova tecnologia, ma già da oggi diciamo che bisogna stare attentissimi, specialmente i più giovani, all’uso del cellulare all’orecchio. Usiamolo con parsimonia senza dimenticare auricolari o viva voce”.

In tema di 5G molti temono rischi per l’ambiente e per la salute, cosa dicono a riguardo Arpae e Azienda USL?
Si parla molto di rischi sanitari, per i quali occorre certamente fare tutti i controlli necessari a garantire sicurezza anche in futuro, mentre si presta poca attenzione al tema della sicurezza informatica. Il 5G spingerà moltissimo su velocità e scambio dati, tra persone e tra oggetti collegati in rete. Sarà un mondo più automatizzato e la cyber security sarà fondamentale. A Modena ci stiamo preparando a fronteggiare questo problema. Al Data Center troverà sede, infatti, anche la Cyber Security Academy di Unimore, un passo importante per sviluppare competenze utili a pubblico e privato”.

E su salute e ambiente?
Il sistema di controllo di Arpae e Ausl è molto puntuale, prima e dopo l’installazione, come accaduto per le altre tecnologie. L’Italia, in materia di inquinamento elettromagnetico, ha dei parametri più alti rispetto al resto d’Europa e noi non sottovalutiamo certo le preoccupazioni e le esigenze di chiarezza. La scienza è ben presente, valuta e, se occorre, limita la richiesta di connettività sul mercato. Presto organizzeremo incontri pubblici sull’argomento, insieme alzeremo lo sguardo per fare un ragionamento serio, sapendo che il 5G porterà grandi cambiamenti. Pensi che, in futuro, anche alcune emergenze ambientali potranno essere gestite meglio, perché avremo dati in tempo reale che ci aiuteranno a dare la giusta risposta”.

 

di Patrizia Palladino

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