Slot Machine, intervista alla psicologa Rossella Benedicenti

Gli Italiani hanno speso, nel 2016, 95 miliardi di euro nel gioco d’azzardo legale, un dato sconcertante, ancor più se consideriamo che la cifra è di poco inferiore alla spesa per il cibo. Cosa c’è alla base della dipendenza dal gioco e perché la gente può arrivare a rovinarsi, mandando in frantumi la propria vita? Risponde la psicologa Dott.ssa Rossella Benedicenti.Spesso ci si avvicina per svago o curiosità, – spiega la dottoressa – a volte si fa la prima esperienza in compagnia di chi ha già sperimentato o ha un forte desiderio di sperimentare. La perdita di controllo sul proprio comportamento caratterizza l’insorgere di una dipendenza. Il gioco smette di avere la funzione di piacere-svago e diventa il fattore che influenza l’umore e i comportamenti, con conseguenze sulle relazioni significative e sul lavoro. Il significato della dipendenza non ha una risposta univoca, il senso si trova nella storia di ciascuno”.

Quali sono i segnali per capire che siamo di fronte a un modo di giocare patologico?
Diversi indizi possono farci capire che siamo di fronte a una situazione critica: ad esempio si fa fatica a darsi un limite, ogni volta lo si supera, accampando scuse per giustificare un’altra giocata. Il gioco e la vincita inebriano, l’idea di smettere crea irrequietezza. Significativo è il budget che si destina al gioco e le perdite che mettono a repentaglio anche il ménage familiare, cosa che porta a introdurre il pensiero del “basta andarci pari”, cioè non vincere nulla ma pareggiare le spese. Quando, infine, si perde la cognizione del tempo dedicato al gioco e si arriva a mentire a se stessi e agli altri.

Cosa fare per uscire dalla dipendenza? A chi rivolgersi?
Come prima cosa ammettere di avere un problema con il gioco d’azzardo ci porta a considerare come problematico un comportamento che fino a quel momento veniva considerato “normale” o addirittura “giustificato”. Molto utile l’aiuto di un professionista, ci si può rivolgere ai servizi del Ser -T che anche gratuitamente propongono percorsi o incontri. Ci sono anche diverse associazioni sul territorio che sostengono le persone nel lavoro sulla dipendenza. Non bisogna infine sottovalutare l’importanza e l’utilità di avere familiari e amici al proprio fianco in tutto il percorso.

Ecco, parenti e amici cosa possono fare per aiutare chi ne soffre?
E’ una dipendenza subdola, può volerci molto per accorgersi davvero che è tempo di chiedere aiuto. La prima cosa utile è distinguere la dipendenza dalla persona, perché questo permette di non considerare l’altro come irrecuperabile. Fornire indicazioni rispetto ai luoghi di cura e accompagnare anche fisicamente la persona, in un clima di ascolto e supporto, può fare differenza. Esistono anche supporti per i familiari dei giocatori.

Sono intanto partiti diversi progetti per incoraggiare i locali a ‘liberarsi’ di slot machine e videopoker (vedi qui). Gli esercenti che rinunciano a installare le ‘macchinette mangiasoldi’ potranno esporre il marchio “Slot free ER”, un adesivo che mostra chiaramente che si è scelto di non installare slot machine, video lottery terminal, o altre apparecchiature. Il progetto integra le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del gioco d’azzardo patologico che il Comune di Modena ha sviluppato dal 2012, come l’esclusione dai bandi che prevedono contributi delle attività economiche che hanno apparecchi per il gioco d’azzardo, e chi riceve contributi si impegna a non installarne per cinque anni.

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