Sondaggio: la riapertura dei bar tra colazioni, aperitivi e nuove regole

Questa settimana, noi di Vivo abbiamo deciso di fare un sondaggio tra i bar e i locali di Modena, chiedendo loro come si fossero organizzati dopo la riapertura. Ecco le loro risposte:

Gianluca Venturelli, Bobotti (foto)

Noi abbiamo la fortuna di essere al parco, e disponiamo di tante sedute che possono essere distribuite a distanza di sicurezza, come prevede il protocollo. Facciamo servizio al tavolo e abbiamo una postazione che permette alle persone di venire a prendere da bere da noi e poi stare nei dintorni. Per quanto riguarda i clienti, complice il fatto che siamo al parco, per fortuna ci sono. Inoltre quelli seduti ai tavoli possono essere gestiti agevolmente. Purtroppo invece con alcuni, soprattutto giovani, è un po’ più complicato, almeno per quello che abbiamo visto in questi giorni. Noi non possiamo tenerli tutti a distanza, ci vorrebbe un po’ più di responsabilità da parte loro. Forse si è trattato dell’euforia del primo weekend in cui si poteva uscire di nuovo dopo molto tempo, ma è necessario che si diano una regolata, perché altrimenti saremo tutti a pagarne le conseguenze. Il decreto ha lasciato la responsabilità all’utente, che deve rispettare autonomamente le distanze e usare le dovute cautele, ma ho percepito in tanti individui molto disinteresse nel tutelare sé stessi e gli altri. Se dovessero aumentare di nuovo i contagi e i comportamenti dovessero continuare così, credo che si tornerà a chiudere tutto“.

Eleonora Goldoni, Bar Chocolate

Per aprire in sicurezza abbiamo distanziato i tavoli a due metri, anche se le norme indicavano un metro: mi sembrava troppo poco, perché non ti permettono di muoverti nella sala né come camerieri, né permettono alla gente di alzarsi e sedersi rispettando la distanza di sicurezza. Abbiamo, inoltre, inserito i pannelli mobili, perché la maggior parte dei nostri clienti sono lavoratori e in questo modo possono far colazione e pranzare in sicurezza, e sistemato la distesa estiva nello stesso modo. Tutti i dipendenti hanno mascherina e guanti e abbiamo messo una sola entrata e una sola uscita. Al momento abbiamo un decimo dei clienti che avevamo prima, speriamo che con il passare delle settimane la gente riprenda le proprie abitudini. La paura della gente? Ho visto che i clienti vengono da noi quando vedono come ci siamo organizzati. Però purtroppo molti vedono che da altre parti non c’è così tanto distanziamento, soprattutto in centro a Modena, e hanno paura di trovare troppa gente in un locale. Noi, per esempio, eravamo abituati ad avere sempre tanti clienti e magari quindi le persone hanno paura che sia ancora così, mentre in realtà è il deserto“.

Giorgia Romanelli, Bar Roma

Noi avevamo provato ad aprire già dopo il 4 maggio, facendo solamente asporto e take-away: i clienti chiamavano o ci mandavano un messaggio con l’ordine e ci indicavano l’orario in cui intendevano passare. Dopo qualche giorno, una nostra collega ci ha detto che i clienti potevano ordinare anche sul posto, ma non potevano in alcun modo consumare nei pressi o davanti al bar. Dal 18 maggio, invece, ci hanno dato la possibilità di riaprire e di far sedere anche la gente, tenendo conto delle norme: la distanza interpersonale, l’uso obbligatorio della mascherina e sanificare le mani prima di entrare in bar. Nel locale abbiamo diminuito il numero dei tavoli, e al bancone possono appoggiarsi solo due persone alla volta. Molti clienti sono tornati, altri ancora no perché lavorano da casa con lo smart-working, mentre altri ancora, con il fatto che siamo stati chiusi due mesi, hanno cambiato abitudini e li abbiamo persi. La paura della gente la vinci facendo vedere che pulisci continuamente il bar. Ho notato che se i clienti vedono che, appena si alza una persona, sanifichi tutto, come si dovrebbe fare sempre con alcol e disinfettante, allora sono più propensi ad entrare“.

 

Alessandro Bertoni, Mon Cafè

Abbiamo riaperto martedì, aspettando le linee guida sui protocolli di sicurezza che sono arrivate tra sabato e domenica. Lunedì 18 lo abbiamo invece sfruttato per mettere a norma il locale. Sono stati eliminati praticamente tutti i tavoli all’interno della caffetteria tranne uno, e abbiamo distanziato quelli all’esterno. L’ afflusso dei clienti è stato un crescendo, e credo che questo sia dovuto anche al fatto che è stato notato il rispetto di tutte le norme, che mettono in sicurezza chi viene a trovarci. Per quanto riguarda la gestione della movida noi ci riteniamo molto soddisfatti. La nostra clientela ha dimostrato la maturità necessaria per rispettare le norme, che d’altro canto servono a salvaguardare la loro salute. Abbiamo avuto anche qualche problema ovviamente, come un cliente senza mascherina. In quel caso gliel’abbiamo fornita noi, avendone da parte per questo tipo di situazioni. Nonostante le cose funzionino a dovere, ovviamente il servizio richiede più tempo, ma da questo punto di vista la gente è molto comprensiva e si rende conto che è il tempo necessario per garantire la sicurezza di tutti“.
WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien