Tanti alberi e tanto smog: il commento di Mauro Solmi, presidente del Circolo Legambiente

Ogni 100 modenesi ci sono 108 alberi, ne abbiamo più di uno a testa. Siamo i primi in Italia, a parecchie spanne dai secondi classificati, i cittadini di Brescia, che ne hanno ‘appena’ 64. A dirlo è Ecosistema Urbano, il rapporto annuale di Legambiente realizzato con il contributo di Ambiente Italia. Sulla qualità dell’aria, invece, siamo messi male, anzi malissimo. I livelli di pm10, ozono e biossido di azoto ci spingono molto in basso nelle classifiche, al 65° posto nazionale e all’ultimo in Regione. “Purtroppo – commenta Mauro Solmi, presidente del Circolo Legambiente ‘Vassallo’ di Modenanon è una novità. Siamo maglia nera in Regione per inquinamento e mobilità, le vere note dolenti della nostra città”.

Riusciremo prima o poi a migliorare la qualità dell’aria, nonostante la posizione geografica sfavorevole?
La posizione non aiuta, è vero, però siamo qui, dobbiamo lavorare più di altri e impegnarci di più per risolvere i problemi. E’ come vivere di fianco a un grande fiume: o vai via o ti occupi degli argini del fiume, tutto qua.

Nessuno si salva da solo’, dice Mazzantini e così pare dire anche la Regione che fa dietrofront sui diesel Euro 4 perché se gli altri non li bloccano, è inutile farlo noi. Lei cosa ne pensa?
Si sapeva dal 2016 che sarebbe partito il blocco e non si è fatto nulla. Servivano più incentivi e provvedimenti per favorire il trasporto pubblico. Tornare indietro su una decisione così, non aiuta la credibilità delle istituzioni. L’Agenzia europea dell’ambiente dice che il 95% dei cittadini che abitano in zone ad alto rischio per inquinamento sono in Pianura Padana. Occorre concertare con le altre regioni e servono provvedimenti strutturali di area vasta sull’intero bacino padano. L’inquinamento provoca ogni anno in Italia circa 85.000 morti premature…

Cosa chiede Legambiente all’amministrazione di questa città?
In 10 anni Bolzano ha ridotto del 40% le pm10, ha dimezzato il traffico automobilistico con scelte forti che ci aspettiamo anche da Modena. Occorre cambiare l’approccio alla mobilità. Il prossimo Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) deve andare in questa direzione. Occorre investire di più sul trasporto pubblico e sulle piste ciclabili, e ridurre il traffico automobilistico. Da anni si parla di estendere la Ztl dietro all’Accademia militare, è ora di farlo. Dal punto di vista urbanistico le città vanno pensate anche in funzione della mobilità sostenibile.

E ai suoi concittadini, a quelli che malvolentieri rinunciano all’auto, cosa chiede?
E’ una mentalità difficile da scardinare ma dobbiamo farlo, pensando al futuro dei nostri figli e nipoti, alla loro salute. Siamo in una situazione ormai intollerabile. Non esistono solo le automobili, ci sono tanti tipi di mobilità. Sull’automobile abbiamo grandi aspettative in tema di libertà di movimento, ma non è più così. Non possiamo più andare ovunque quando vogliamo con l’auto perché se tutti usano l’auto, restiamo bloccati nel traffico!

L’exploit dei Verdi in Germania è un buon segnale per l’ambiente?
Noi non siamo un partito ma guardiamo con attenzione a questi risultati così come a quelli delle comunali di Bruxelles. La sensibilità ecologica è viva e premia anche a livello elettorale, a differenza di quanto comunemente si pensa in Italia.

 

di Patrizia Palladino

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