Turismo a Modena, ne parliamo con Francesca Soffici dell’ufficio turistico

Prima del lockdown il turismo a Modena e provincia poteva vantare numeri molto rosei e una curva crescente decisa. Se ne erano accorti tutti, anche i più distratti. Adesso, invece, come sta andando? Lo chiediamo a Francesca Soffici, coordinatrice dell’Ufficio Turistico del Comune in Piazza Grande.

Alcuni di noi sono già in vacanza, mentre altri stanno pianificando di partire. In città sono tornati i turisti?
I numeri sono ancora molto bassi rispetto a quelli a cui siamo abituati, ma stanno lentamente aumentando, ogni week end un po’ di più. Speriamo di tornare presto ai bellissimi numeri di prima dell’emergenza, quando Modena, dopo anni di investimenti, aveva ottenuto risultati davvero molto importanti. La cosa positiva è che musei e monumenti, appena è stato possibile farlo, hanno tutti riaperto pur sapendo che l’affluenza sarebbe stata bassa. Questo ci ha consentito di dire, fin da subito, che Modena era una città aperta. In questi ultimi giorni, cominciano a farsi sentire anche gli stranieri. La stagione non è assolutamente risolta, sarebbe falso e poco serio dirlo, c’è tanta strada da fare, ma qualcosa si muove.

Prima del lockdown, l’aumento di turisti si era assestato su quali percentuali?
Negli ultimi 5 anni il numero di turisti che pernottano a Modena è aumentato del 40%. Era un momento di grandissima crescita, la classica curva che sale, risultato di anni di promozione e investimenti. Tutto questo non è perduto, si tratta solo di una pausa.

Cosa cercano e apprezzano i turisti?
Apprezzano bellezza, pulizia, qualità della vita e accoglienza. Si sentono ospiti graditi e non numeri. Percepiscono l’autenticità, Modena è una città genuina. Sentirsi ben accolti genera un passaparola virtuoso e capita spesso che qualcuno venga perché un amico gli ha parlato bene di noi. Modena ha tanto da offrire in termini di arte, gastronomia e motori. Pagani, i musei Ferrari, Stanguellini e Panini, la casa museo Pavarotti, sono tutti aperti.

In questo periodo da dove vengono?
Abbiamo soprattutto turismo di prossimità, da città e regioni vicine per la visita di un giorno o un week end. Arrivano da Lombardia, Veneto, Trentino, Toscana e altre regioni limitrofe. Gli stessi modenesi stanno riscoprendo la bellezza del loro territorio e la prima visita guidata che abbiamo fatto, ad esempio, è stata con delle persone di Castelnuovo. Dall’estero arrivano da Germania, Austria e qualcuno dalla Spagna. Modena diventa tappa di un viaggio verso il mare, è un turismo veloce, attirato da motori e aceto balsamico. Speriamo di tornare a lavorare bene a settembre e ottobre che per noi sono mesi di alta stagione, come lo sono aprile, maggio e giugno. Mancano molto gli americani che per ora non possono venire.

Cioè da noi vengono soprattutto anziani che viaggiano con le mezze stagioni?
Sì ma non solo, c’è anche il turismo legato al mondo aziendale, i viaggi organizzati per i migliori clienti, ai quali offrono esperienze particolari, come il mix tra sapori e motori di Modena. I tour operator, poi, organizzano viaggi di gruppo da noi in primavera e autunno. D’estate abbiamo soprattutto, tra i turisti stranieri, i singoli, che passando sulla Via Emilia si fermano. Sono loro che mancano adesso. In questo periodo ci chiedono molte informazioni sull’Appennino, su passeggiate, trekking e giri in bicicletta. Essendo in rete con gli altri uffici turistici, riusciamo a veicolare informazioni su tutto il territorio, anche sul resto della regione. Molto interessante a questo proposito è il nuovo sito giornataverde.it che raccoglie le escursioni e le esperienze che si possono fare in tutta la regione. Anche questo è un bel segnale.

‘Avia pervia’ è il motto di Modena, no?
Dobbiamo essere ottimisti e lavorare con determinazione per tornare presto ai numeri di prima.

di Patrizia Palladino

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