Unimore e la didattica mista: l’intervista al Rettore Carlo Adolfo Porro

Dopo la chiusura dovuta alla pandemia, il nuovo anno accademico è ricominciato a settembre. Rispettare le misure di sicurezza sanitaria ha necessariamente modificato le abitudini anche nelle aule universitarie. Il professor Carlo Adolfo Porro, Rettore di Unimore, ci racconta come vanno le cose a distanza di qualche settimana dall’inizio delle lezioni.

Magnifico Rettore, potrebbe farci una panoramica sullo stato delle cose in Ateneo e sulle prospettive future?
Stiamo gradualmente uscendo da un periodo non facile seguito all’insorgenza della crisi pandemica da coronavirus. Con la fine del lockdown abbiamo posto in essere azioni che ci stanno accompagnando, nel rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria, a una ripresa progressiva delle attività in presenza. Le biblioteche sono di nuovo accessibili anche come sale studio (su prenotazione e con numero contingentato), in queste settimane si sono celebrate di nuovo le lauree in presenza, i laboratori sono accessibili a piccoli gruppi, sono stati sostenuti impegnativi test di ammissione con centinaia di candidati/e senza registrare eventi avversi”.

Come vanno le lezioni, quante e quali sono in presenza e quali no?
Unimore, per il primo semestre dell’a.a. 2020/2021, ha adottato una modalità di didattica mista, garantendo la possibilità di fruire delle lezioni a distanza per tutti i Corsi di laurea. In questo semestre, comunque, sono svolte in presenza, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza, le attività didattiche individuali o a piccoli gruppi, quali attività di laboratorio, tirocinio, esercitazioni e attività esperienziali, la didattica post-laurea e le attività seminariali post-laurea, il ricevimento degli studenti o altre attività necessarie al conseguimento degli obiettivi formativi. Come accennavo, molte lauree della sessione autunnale si sono già svolte e si svolgeranno in presenza, organizzando le cerimonie in modo da rispettare i protocolli di sicurezza ma allo stesso tempo anche la giusta solennità di questo importante evento conclusivo dei percorsi accademici”.

Come stanno reagendo studenti e i professori, come vivono questa fase?
“I colleghi e le colleghe docenti con la registrazione delle lezioni nei mesi scorsi, e anche ora, hanno fatto e fanno un lavoro ammirevole. Gli studenti e le studentesse in base alle risposte ricevute su un questionario diffuso in aprile, in pieno lockdown, hanno reagito bene seguendo le lezioni da remoto, partecipando ad aule virtuali, creando gruppi tra loro per tenersi in contatto.
Il quotidiano confronto con compagne e compagni di corso è stato sicuramente l’aspetto che più è mancato ai nostri iscritti; stiamo cercando di sostenere al meglio i loro percorsi e il diritto allo studio entro la prospettiva di inclusione che caratterizza da tempo il nostro Ateneo: a tal riguardo, ad esempio, per agevolare la didattica a distanza per coloro che sono sprovvisti di un pc o di un dispositivo modem, abbiamo messo a disposizione, attraverso un bando, 800 PC e altrettanti dispositivi Modem Wi-Fi, in comodato d’uso (www.unimore.it/bandi/StuLau-benefici.html)”.

Per il secondo semestre le cose cambieranno?
Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo hanno deciso la ripresa in presenza di tutte le attività didattiche nel secondo semestre, compatibilmente con l’evoluzione del quadro pandemico e nell’ottica di una necessaria contestualizzazione delle scelte con riferimento agli aspetti logistici e organizzativi delle sedi. Verrà comunque garantita la fruibilità delle lezioni anche a distanza”.

 

di Patrizia Palladino

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