Vox Populi, Carnevale: il Giovedì Grasso dei modenesi

Rappresenta il momento clou del carnevale modenese, quello più atteso e partecipato: stiamo parlando dello “sproloquio” di Sandrone e della famiglia Pavironica dal balcone del Municipio il giorno di Giovedì Grasso.

Un appuntamento atteso dai modenesi che rivivono ogni anno una tradizione radicata. Un momento caro a tutti, che evoca ricordi passati, di quando si arrivava in Piazza Grande vestiti da Zorro e da principessa, magari per mano a un cugino o a un amico, e ci si divertiva a lanciare coriandoli o stelle filanti mentre i “grandi” ascoltavano lo sproloquio.

L’atmosfera festosa del carnevale non si è modificata negli anni. Anche per chi non capisce il dialetto Sandrone, la Pulonia e Sgorghiguelo, in arrivo dal paesino immaginario di Bosco di Sotto, sono gli elementi caratteristici del Carnevale modenese. Sono loro ad animare il giovedì grasso con la sfilata per i viali prima dell’arrivo in Piazza Grande, ma anche diversi appuntamenti in tutta la città nel periodo del carnevale.

Quest’anno festeggio i 20 anni di balcone! – ci racconta Carlo Ventura, il nostro Sgorghiguelosono da pensione ormai! Eppure mantengo un’età indefinita, sono inchiodato in quinta “alimentare” e non riesco a saltarci fuori, sono la disperazione di mia mamma Pulonia…! I miei ricordi del carnevale, quando ero bambino, sono sempre stati legati alla famiglia Pavironica, abitavo in viale Crispi e potevo vedere l’arrivo e il percorso delle maschere che praticamente mi passavano sotto casa. Ricordo che avevo il terrore dei trampolieri, questi uomini altissimi, con la tuba e il loro incedere un po’ robotico…finalmente dopo il loro passaggio arrivava Sandrone che mi rallegrava. Il vestito da carnevale più bello in assoluto che ho avuto era stato fatto per intero da mia madre: indossavo una maschera da scheletro e un mantello da cui usciva una mano meccanica, tutti mi fermavano per vedere come era fatta questa mano! Dopo diversi anni mi è capitato poi di essere “prelevato a forza” dal presidente attuale della Società del Sandrone Giancarlo Iattici da un palco dove mi ero esibito con un amico, come supporto a Sabrina Gasparini. Ero magro, alto, con la faccia da suonato, abbastanza scemo per fare Sgorguighelo…da allora sono passati 20 anni!”.

 

I pareri dei modenesi

Luca, artista: “Non vedevo l’ora che arrivasse per trasformarmi in ciò che volevo: da Superman a Batman a Super Mario, costumi rigorosamente fatti alla mamma“.

Maurizio, magazziniere: “Mi ricordo che era un momento magico, il mio vestito da Zorro, fatto da mia madre, sempre per mano con mia cugina vestita da fata turchina!

Anna, studentessa: “Non amo molto il carnevale ma ho diversi ricordi della festa in Piazza, vestita da principessa naturalmente! Lo sproloquio l’ho sempre capito poco…

Andrea, edicolante: “Andavo con mia mamma a sentire Sandrone e poi a schiumare in giro, vestito spesso da Zorro ma il più bello fù il costume da guardia della regina!

Vanna, insegnante: “Da piccola non ho mai tanto festeggiato il carnevale ma a scuola con i bambini siamo arrivati a fare dei travestimenti bellissimi, ci divertiamo moltissimo

Totò, pallavolista: “È il 6° anno che faccio il carnevale a Modena, vestiremo nostro figlio da Gormita e per l’occasione abbiamo un costume anche per il cane!

 

di Giada Chiari

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