Vox Populi: E-Commerce vs negozi storici

Acquistare con un clic, stando comodamente seduti a casa e ricevere la merce il giorno successivo. Lo shopping online piace sempre di più e lo testimoniano i dati. Nell’ultimo anno l’E-Commerce è cresciuto a livello nazionale del 15%, e le previsioni sono in costante aumento: un terzo di questi acquisti avviene tramite smartphone che continua a essere il dispositivo preferito dagli utenti per attività di commercio.

A riscuotere sempre grande interesse sono i cosiddetti “settori storici”, ovvero informatica, elettronica, giocattoli e abbigliamento. Ma ad emergere sono anche il food, il beauty e l’ home living mentre continuano a crescere anche turismo e assicurazioni. Sul web si può acquistare davvero di tutto e per molti è diventata una vera e propria abitudine, i modenesi in questo non fanno eccezione. Come sopravvivono allora i negozi tradizionali? In parte si adeguano vedendo nel commercio online un’opportunità mentre altri, i più tradizionali, soffrono. Colpa anche degli affitti spropositati in centro storico e delle grandi catene che, pur di stare sulla via Emilia, accettano di pagare canoni altissimi.

Il problema è che se gli affitti sono troppo alti non si riescono a pagare e si arriva a chiudere – spiega preoccupata Cinzia Ligabue, di Lapam Licom – Ma non è solo il problema degli affitti, i negozi hanno costi di gestione altissimi”. Il numero di negozi chiusi a Modena preoccupa anche Ascom Confcommercio “Sì, il numero è notevole – dice il presidente Massimo MalpighiModena, come sistema, ha fatto tanto in questi anni e dispiace vedere negozi storici che vengono a morire. La soluzione la conosciamo, innanzitutto chiedere all’Amministrazione Comunale una riduzione di alcune tasse comunali perché se si spengono i negozi manca tutto a partire dal presidio del territorio”.

Nel 2017 il sole 24ore collocava Modena al 24° posto in Italia per consumi online, con una media di 40 ordini annui di merce sul web ogni 100 abitanti. Vendite che aumentano anche durante il periodo di saldi: “È vero che l’e-commerce può avere prezzi più bassi – spiega Andrea Abbruzzese, presidente provinciale di Federazione Moda Italia-Confcommercio – ma è altrettanto vero che questo è possibile perché i colossi del web hanno fiscalità di vantaggio rispetto alle nostre imprese italiane: per questo abbiamo chiesto come Federazione Moda Italia l’introduzione di una web tax e riaffermato la necessità di competere sul mercato a parità di regole”.

 

Il parere dei modenesi

Michele, cameriere: “Compro abbastanza, soprattutto prodotti elettronici o per la casa. Per l’abbigliamento non mi fido e vado in negozio. Sul web si trovano ottime offerte“.

Vittoria, impiegata: “Sono amante degli acquisti online. E’ di una comodità assoluta ricevere tutto a casa e in poco tempo quindi compro spessissimo e di tutto! Mi trovo bene“.

Sonia, impiegata: “Se acquisto capi d’abbigliamento devo provarli quindi vado nei negozi mentre per altri prodotti visito siti di aziende e a volte compro anche online“.

Edoardo, pubblicitario: “Ultimamente ho acquistato prodotti per la casa, ma compro anche abbigliamento su siti come Amazon e Zalando. Importante è non esagerare“.

Laura, co-direttrice: “Sono molto indecisa nei miei acquisti quindi sul web non mi trovo bene, soprattutto i vestiti devo provarli e riprovarli! Ho comprato solo un paio di scarpe“.

Antonello, cameriere: “Non faccio quasi mai acquisti su internet, mi piace andare nei negozi tradizionali, mia moglie poi ha avuto diversi disguidi ricevendo merce sbagliata“.

 

di Giada Chiari

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