Vox Populi: ecco il reddito di cittadinanza

Undici giorni dopo l’ok in Consiglio dei ministri arriva anche il via libera del Quirinale. Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto che include le misure di reddito di cittadinanza e Quota 100. Possiamo dunque dire che ad aprile 2019 il reddito di cittadinanza sarà realtà. Ma cosa prevede la misura che, nelle intenzioni del Governo, mira a contrastare la povertà, a migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e soprattutto ad aumentare l’occupazione? E quali sono i requisiti necessari per potervi accedere?

Si tratta di 18 mensilità da 780 euro che per gli aventi diritto si tradurrà anche in concrete offerte di lavoro da parte dei Centri per l’impiego. Per avere diritto al sussidio innanzitutto è necessario essere cittadini italiani (in alternativa essere cittadino Europeo ma risiedere in Italia, in via continuativa, da almeno 10 anni) avere un Isee inferiore a 9.360 euro, possedere, oltre alla prima casa, un secondo immobile, che non deve avere un valore superiore a 30mila euro, patrimonio mobiliare familiare (conti correnti) non superiore a 6mila euro. Il reddito di cittadinanza sarà erogato su una card, per permettere la tracciabilità delle spese.

Il primo passo da fare per ottenerlo sarà rivolgersi all’Inps o alle Poste e presentare domanda: dopo l’ok toccherà ai centri per l’impiego convocare i beneficiari per iniziare un percorso di inserimento lavorativo con il supporto del famoso “navigator”. “Penso che ci sia da fare ancora molta chiarezza sul decreto – spiega Patrizia Paganini, direttrice dei centri per l’impiego della Regione Emilia Romagna – tuttavia qualsiasi misura che contribuisca a far attivare le persone in cerca di lavoro penso sia utile e funzionale. Cercare lavoro oggi non è come 30 anni fa, bisogna formarsi, tenere aggiornato il proprio curriculum, se necessario frequentare corsi di formazione. Sulla figura del navigator attendiamo anche noi chiarezza, nel senso che ad oggi, per come viene descritta, coincide con l’orientatore all’interno dei centri per l’impiego, la persona che ha il ruolo di accompagnare le persone alla ricerca del lavoro fino al colloquio con le aziende”.

Riuscirete a gestire tutte le domande? “Non sappiamo quante saranno ancora, sarà importante capire quale sarà la platea dei soggetti che riceveranno il reddito. Devo dire che noi come Regione E.R. abbiamo già iniziato un processo di rafforzamento dei centri per l’impiego quindi non ci troviamo in una situazione emergenziale, è chiaro che vedremo quali saranno i numeri”.

 

Il parere dei modenesi

Valeria, disoccupata: “Potrebbe essere utile perché oggi si entra nel mondo del lavoro solo tramite conoscenze. Sarà difficile però controllare le domande e se ci sono i requisiti“.

Rosa, disoccupata: “Non favorisce il lavoro ma solo i furbetti che se ne approfittano e non andranno mai a cercarsi lavoro. I centri per l’impiego non funzionano“.

Sergio, geometra: “Il mio è un giudizio semi-negativo: bisogna creare posti di lavoro e non sussidi dello stato. Scettico sul ruolo dei centri per l’impiego e sulle offerte di lavoro“.

Alessandro, impiegato: “Ben venga qualsiasi soluzione per incentivare il lavoro, ci voleva sicuramente. Sono convinto che sia una misura studiata e fatta per bene“.

Luana, disoccupata: “Sono favorevole, in un anno di disoccupazione ho trovato solo offerte che si sono rivelate truffe, ci deve essere qualcosa che smuova il mondo del lavoro“.

Marco, cuoco: “In 10 anni il centro per l’impiego non mi ha mai offerto un lavoro decente, il reddito di citt. penso sia una soluzione, si trovano solo contratti in nero“.

 

di Giada Chiari

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