Vox Populi, quartieri: Tempio-Stazione, tanti problemi

Dopo la pausa estiva riprendiamo ad ascoltare il parere dei cittadini attraverso i nostri sondaggi cominciando ad occuparci dei quartieri modenesi, per scoprire pregi e criticità. Questa settimana la nostra attenzione si concentra sulla zona Tempio-Stazione, da sempre una delle più difficili in città per via dello spaccio e della prostituzione alla luce del sole e l’alta concentrazione di stranieri che gravitano attorno alla stazione dei treni. Il monitoraggio costante delle forze dell’ordine e gli interventi mirati messi in campo negli anni dal Comune non sono serviti a ridimensionare i problemi. Ad esasperare commercianti e residenti è la presenza di prostitute che esercitano in pieno giorno, riparandosi dietro la siepe che costeggia il parcheggio opposto all’ex cinema Principe, tra il verde dei cespugli e le auto. Da tempo il Comitato nato nel quartiere chiede che la siepe, utilizzata spesso anche come deposito per la droga, venga abbassata per evitare almeno queste scene.

E’ un problema che abbiamo sempre avuto – ci spiega Barbara Puliti del Comitato Tempio Stazione – che a volte migliora quando ci sono interventi mirati ma appena si allenta la presa è un fenomeno che purtroppo riprende, incontrastato. Il comitato è nato 25 anni fa e i problemi che avevamo allora erano del tutto irrisori in confronto a quelli di oggi. Adesso la situazione è degenerata, con un crescendo di degrado in una zona che, dopo il centro, è una delle più belle della città, piena di vie e palazzi storici. Siamo esasperati dallo spaccio che ha raggiunto livelli altissimi e dalla presenza di negozi etnici che radunano persone moleste che si ubriacano, parlano a voce alta, fanno i loro bisogni ovunque. Viale Crispi ormai l’abbiamo persa, i Giardini Ducali lo stesso ed ora stiamo perdendo anche via Bonasi che è una delle vie storiche, famosa per tutti i suoi negozi artigianali specializzati: anche lì ha aperto un negozio etnico che ha portato il disastro: marciapiedi impercorribili, luridi, sporchi, scatolette di tonno e birre buttate a terra e appena uno fa notare questa situazione rischia il linciaggio”. Cosa serve per rendere di nuovo il quartiere vivibile?Le soluzioni sono quelle che noi chiediamo da anni: controlli continui da parte delle forze dell’ordine e sanzioni. Se mancano quelli le persone si sentono autorizzate ad avere determinati comportamenti. Poi bisogna regolamentare le licenze per le aperture di negozi etnici che sono oggettivamente troppi”.

 

Le opinioni dei residenti

Morena, impiegata: “I problemi di spaccio e prostituzione esistono da anni, noi lo vediamo sempre alla luce del sole. Non bastano i controlli, c’è un degrado totale”.

Francesco, biomedicale: “La situazione è sempre più allarmante, ci sono negozi etnici che creano grossi problemi. E poi spaccio e prostituzione anche di giorno. Vivere qui è difficile”.

Muzio, pensionato: “Io vivo qui dagli anni 70 e ho visto cambiare la zona dal giorno alla notte. Bivacchi, sporcizia, degrado: dalle 18 c’è il coprifuoco, ci vorrebbe un presidio fisso”.

Patrizia, ass.disabili: “Si vive male, ho una bimba e girare qui mi dà molto da fare. Spaccio a cielo aperto, prostituzione. La zona non mi piace, ma ho casa qui e non posso fare altrimenti”.

Angelo, ferroviere: “Di giorno, senza problemi, si scambiano la droga in mezzo alla strada o sui marciapiedi, ci sono tanti stranieri che non lavorano e delinquono”.

Maria Pia, pensionata: “Abito in viale Crispi e non si vive: di giorno e di notte c’è una cagnara incredibile, ogni tanto chiamo i vigili ma appena vanno via ritorna tutto come prima”.

 

di Giada Chiari

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