Vox Populi: Sant’Agostino, ora che fare?

A 15 anni dalla presentazione del primo progetto, una nuova bocciatura interessa il polo culturale Sant’Agostino. Il restauro dell’ex ospedale è stato quasi per intero bocciato alcuni giorni fa dalla Soprintendenza di Bologna che ha detto no a due demolizioni importanti nel settecentesco immobile.

Per fare chiarezza sulla vicenda occorrere ripercorrerne l’iter: l’idea di un Polo della Cultura, da realizzare all’interno dell’ex Ospedale Sant’Agostino di Modena, prese forma già nel 2005, poi nel 2007 con la firma di un protocollo d’intesa sottoscritto tra Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Ministero dei Beni Culturali e Comune di Modena.

Nel 2009 fu bandito un concorso internazionale al quale hanno parteciparono oltre 80 gruppi di progettazione. Ad essere selezionato il progetto presentato dallo Studio Gae Aulenti Architetti Associati di Milano insieme ad altri due Studi importanti, e nell’ottobre 2013 il progetto definitivo ottenne l’approvazione del Ministero per i Beni Culturali. Un progetto ambizioso che prevedeva, tra le altre cose, la costruzione di due torri meccanizzate che avrebbero dovuto contenere la preziosa collezione libraria della Galleria Estense.

Ma nel 2016 le torri, disegnate da Gae Aulenti, e divenute simbolo dell’intero progetto, vennero depennate perché troppo costose e il futuro polo culturale della città venne totalmente ripensato. Dopo vari passaggi, è di alcuni giorni fa la bocciatura della Soprintendenza.

Era nell’aria – commenta il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena Paolo Cavicchioliritengo comunque che si debba andare avanti con grande determinazione perché il progetto culturale ha raccolto tanti consensi per cui dobbiamo lavorare con intensità cercando di dare alla città le opportunità in ambito di sviluppo della cultura e di attrazione turistica che negli ultimi anni ha saputo conquistare. Confidiamo che queste due demolizioni possano essere reinterpretate, non tanto per quanto riguarda l’esito, ma per quanto riguarda l’idea di sviluppare un percorso che parta per lotti, ad esempio dalla parte demaniale. Dobbiamo crederci perché questo è un patrimonio della città, credo che occorra capitalizzare gli errori per cercare di costruire una prospettiva importante sul futuro”.

Nel frattempo l’ex ospedale ha già ripreso a vivere con un nuovo nome – AGO Modena Fabbriche Culturali e una serie di appuntamenti rivolti a tutta la città.

 

Il parere dei modenesi

Francesca, ottico: “Per me è un bellissimo progetto che però va attuato, ne sentiamo parlare da 10 anni ed è ancora fermo. Tutto ciò che promuove cultura fa bene“.

Giuseppe, pensionato: “Interessante l’idea di creare nell’ex ospedale cittadino un polo della cultura, però se ne parla ormai da troppi anni e sembra un po’ una presa in giro!”

Anna, insegnante: “Se riqualificano è ottimo per la città, le parole sono sempre belle ma bisogna vedere com’è il progetto, vedo anche con le Fonderie, tutto bloccato da anni”.

Giuliano, pensionato: “Tutti siamo venuti dentro al S. Agostino, è una struttura bellissima antica che fa parte del ricordo dei modenesi, giustissimo tenerla aperta e farla rivivere”.

Biancamaria, architetto: “Sarebbe importante che il progetto potesse avere seguito, sia per la città che per rivitalizzare il contesto. Interessante l’idea di un polo culturale”.

Francesco, pensionato: “Un progetto ben fatto che punti a riqualificare un ambiente storico altrimenti destinato al degrado. Speriamo si decidano senza altri stop”.

 

di Giada Chiari

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