“Fuocoammare” di G. Rosi. Al Supercinema Estivo giovedì 23 giugno per la Giornata mondiale del Rifugiato.
Il nuovo lavoro di Gianfranco Rosi (autore tra gli altri di quel “Sacro GRA” che nel 2013 vinse, abbastanza a sorpresa, il Leone d’oro alla Mostra di Venezia) ha meritatamente vinto l’Orso d’oro all’ultima edizione del Festival di Berlino. La presidente della giuria Meryl Streep e la giurata Alba Rohrwacher tra gli altri hanno apprezzato questo bel documentario che approccia con uno sguardo diverso – un po’ sghembo – la tragedia immane dei migranti che attraversano il mare e sbarcano a Lampedusa, dei molti che muoiono cercando di farlo.
Affogati, oppure – ed è la scena più forte del film – arrivati cadaveri nella stiva dei barconi, morti di stenti, di fame e di sete. Rosi segue due traiettorie diverse, che mai si incrociano: quella di alcuni abitanti dell’isola come il simpatico Samuele, sua nonna e il Dj dell’unica radio di Lampedusa, e quella dei salvatori – le Forze dell’Ordine – e dei salvati – i migranti (meravigliose le scene notturne, come se si trattasse di un altro pianeta). Unico punto di contatto il medico, con il suo straziante racconto. E in questa non convergenza sta il punto di forza del film.
di Gianluigi Lanza