Castelfranco, l’intervista all’assessore Pastore: dalla nuova pista d’atletica al Natale

La nuova pista di atletica leggera dello stadio Ferrarini di Castelfranco è stata inaugurata lo scorso 11 ottobre alla presenza anche del Presidente della Regione Stefano Bonaccini. Un percorso iniziato circa quattro anni fa come ci ha confermato l’assessore allo sport del Comune di Castelfranco Leonardo Pastore. “Ci rendemmo tutti conto che la vecchia pista dello stadio poteva essere utilizzata sempre di meno dai ragazzi della sezione atletica leggera della Polisportiva – racconta Pastore – quindi avviammo e provammo subito a realizzare il progetto che l’allora sindaco Reggianini definì ‘Cittadella dello Sport’, dal momento che erano previsti una serie di investimenti riguardanti anche il campo principale del Ferrarini, riqualificato con un manto in sintetico, e la zona del tiro con l’arco, anche quella completamente riqualificata”.

Assessore che caratteristiche ha la nuova pista di atletica?
Quella esterna ha sostituito la vecchia pista del Ferrarini, ma la novità più importante è quella indoor, una struttura con rettilineo di 60 metri e un’area di quasi 400 metri quadri dedicata all’atletica leggera al chiuso. E’ una struttura che potrà essere utilizzata tutto l’anno e che proprio in questi giorni verrà completata con l’installazione del riscaldamento. Un elemento importantissimo sarà anche la relazione con le scuole. L’atletica è una disciplina molto trasversale per fasce d’età e mi auguro davvero che le scuole della zona la utilizzino per le loro attività. Sarebbe bello, ad esempio, ripristinare una gara tra tutti gli istituti del territorio da organizzare in primavera, ma in questo momento è impossibile fare delle previsioni”.

Ci si potranno disputare anche gare regionali o nazionali?
Si, già l’11 ottobre, il giorno dell’inaugurazione, abbiamo ospitato il Trofeo delle Province dell’Emilia Romagna, una gara regionale. L’impianto si presta perfettamente a gare di questo livello”.

A questo punto i lavori allo stadio Ferrarini sono conclusi o sono previsti altri step?
“Sono previsti ancora dei lavori di riqualificazione degli spogliatoi e, probabilmente, anche della tribuna. Questa oggi è pienamente agibile ma, essendo un impianto che ha qualche decennio, ha bisogno di alcuni ritocchi qua e là. I lavori termineranno tra qualche settimana, dopo di ché il secondo stralcio sarà completato. E’ chiaro che si sta iniziando a ragionare su qualche altro intervento, ma da questo punto di vista, più che idee, abbiamo dei sogni. Come amministrazione, secondo me, abbiamo bisogno di un percorso di monitoraggio e uno studio approfondito sul sistema sport di Castelfranco, per capire quali sono davvero le necessità. E’ un discorso che abbiamo intrapreso proprio in queste settimane e che si concluderà i primi mesi del 2021 con il nuovo affidamento degli impianti sportivi alle società del territorio”.

Un percorso che, a questo punto, sarà condizionato anche dall’emergenza sanitaria. Molte società dilettantistiche oggi hanno problematiche diverse…
Purtroppo si. Le società stanno adeguando gli impianti che gestiscono anche dal punto di vista strutturale, quindi eliminando, ad esempio, i doccioni e facendo in modo che negli spogliatoi si possa entrare solo in un numero limitato di persone in base ai protocolli che le loro federazioni hanno sottoscritto. E’ chiaro che siamo in una fase molto complicata”.

Che rapporto avete con le società del vostro territorio?
Già nella fase del lockdown abbiamo avviato con società e gestori un confronto periodico, confronto che, in forma individuale, è anche quotidiano. E’ chiaro che al momento non possiamo far altro che applicare la normativa regionale e nazionale. Capisco i disagi che hanno avuto e che avranno ancora le società, speriamo di riuscire ad affrontarli insieme nel modo migliore”.

Il Gran Galà dello sport del periodo natalizio ci sarà?
E’ una delle cose che abbiamo in sospeso. Oggi direi quasi certamente di no, perché non possiamo mettere 250-300 persone in una palestra. Per quanto riguarda il Natale cercheremo di inventarci qualcosa per creare un senso di comunità anche senza iniziative come ad esempio i concerti nelle chiese. Cercheremo di farlo utilizzando ogni strumento a nostra disposizione”.

 

di Giovanni Botti

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