Castelfranco tra nuove misure, scuola e le prossime festività. Intervista al sindaco Gargano

Foto Comune di Castelfranco

L’Emilia Romagna dalla scorsa domenica è in zona arancione, il che significa misure anti contagio più stringenti, anche se non ancora una chiusura totale come a marzo e aprile. La seconda ondata della pandemia da Covid-19 ormai è un dato di fatto e noi di Vivo riprendiamo a fare il punto della situazione sui comuni della nostra provincia con i rispettivi sindaci. Questa settimana abbiamo raggiunto telefonicamente Giovanni Gargano, Primo Cittadino di Castelfranco. “Al momento la situazione di Castelfranco è in linea con quelle che sono le dimensioni del nostro territorio e con la sua permeabilità rispetto all’esterno – ci spiega Gargano – essendo tra Modena e Bologna c’è molta gente che ha lavori extra comunali e questo porta ad una mescolanza molto alta. Anche se i numeri sono alti, paragonabili a quelli di marzo, la curva dei contagi è attinente alle dinamiche e alle caratteristiche del territorio. Noi stiamo cercando in tutti i modi di preservare due elementi fondamentali, lavoro e scuola, ma allo stesso tempo dobbiamo mettere in atto delle azioni che limitino le interazioni sociali, che sono un importante veicolo di diffusione del virus. Ancora di più che a marzo e aprile è fondamentale la responsabilità individuale. Il solo controllo con multe e cose del genere, seppur attento e puntuale, non è sufficiente. C’è una bolla di irriducibili a cui è molto difficile far cambiare atteggiamento”.

La scorsa settimana, prima del passaggio della regione in zona arancione, avete emanato un’ordinanza specifica per il comune di Castelfranco. Di cosa si tratta?
Noi abbiamo cercato di intervenire soprattutto nell’ambito del commercio e su tre aspetti. Abbiamo limitato l’orario di quei negozi con distributori automatici h24, ma anche anticipato alle 20 l’orario di chiusura dei cosiddetti negozi di prossimità, quelli che vendono un po’ di tutto, dagli alcolici alla verdura. Si rivolgono soprattutto alle popolazioni straniere che facciamo più fatica a controllare e spesso presentano delle problematiche di assembramento. E poi abbiamo limitato la vendita dei prodotti direttamente a casa, quella che non passa attraverso le prenotazioni online o al telefono”.

A livello di assistenza agli anziani o a chi è costretto a casa come vi siete organizzati?Abbiamo riattivato tutti i servizi che avevamo messo in campo nella prima ondata. La presa in carico delle persone positive, degli anziani e di chi è in difficoltà con una telefonata o consegnando la spesa e i farmaci a domicilio. Siamo ripartiti anche con la consegna a casa dei libri della biblioteca, un’iniziativa che attivammo, primi in Italia, a marzo e che ebbe molto successo”.

Lei nota delle differenze tra la prima ondata di marzo-aprile e quella attuale?
Si, tra la gente c’è sicuramente un maggior senso di smarrimento, visto che in tanti, probabilmente, avevano pensato che il grosso fosse già passato. E poi c’è una maggior complessità nel gestire la situazione oggi, con tante attività aperte, rispetto al ‘tutto chiuso’ di marzo. Adesso bisogna fare in modo che la nostra comunità impari a convivere col virus e ciò comporta delle difficoltà in più”.

Rispetto a marzo oggi sono aperte le scuole, almeno fino alle medie. Qual è la situazione in tal senso a Castelfranco?
Le nostre scuole direi che stanno reggendo bene. Ci sono delle classi in isolamento che si accendono e si spengono, nel senso che ogni giorno ci sono degli isolamenti che finiscono e altri che iniziano. Però, sostanzialmente, i casi riscontrati all’interno del sistema scuola, sono congruenti alla nostra popolazione scolastica che, per quanto riguarda scuole d’infanzia, elementari e medie è di circa 4000 bambini. Una situazione quindi rapportabile alle dimensioni della nostra città”.

Per quanto riguarda la cultura avete qualche iniziativa in programma sui canali social?
Assolutamente si. Quello che non riusciamo a fare di persona, cercheremo di inserirlo in un palinsesto di attività settimanali attraverso le dirette Facebook, Instagram, Youtube e su tutti i canali che abbiamo utilizzato nella prima fase, che saranno anche ulteriormente potenziati”.

Questo varrà anche per le iniziative natalizie?
Certamente, dobbiamo fare di tutto per creare un senso di comunità e di serenità, per quanto è possibile, in un periodo di festa come quello del Natale. Per questo ci siamo impegnati nell’abbellimento della città attraverso le luminarie. E per gli eventi, seppur limitati, cercheremo di utilizzare i social e tutto quello che abbiamo a disposizione. Vogliamo portare il senso del Natale ovunque nel nostro territorio, comprese le frazioni più piccole”.

di Giovanni Botti

(In foto il sindaco Gargano con il viceministro alla sanità Pierpaolo Sileri)

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