Castelnuovo: una nuova opera di street arte a Montale

L’arte a cielo aperto decora Montale. Dopo Tellas, da martedì 4 febbraio continua il progetto di street art nella frazione con un altro artista di profilo internazionale che presterà il suo talento per impreziosire il territorio castelnovese.

Si tratta di Fabio Petani (in foto una sua opera realizzata a Napoli), urban artist di fama mondiale, che porterà a Montale uno dei suoi lavori alchemici, nei quali ogni elemento chimico ha una connessione con l’ambiente, lo spazio o il contesto dove il murale viene realizzato.

L’artista piemontese lavorerà dal 4 al 10 febbraio su via Vandelli, che si arricchisce così di un secondo grande muro, riqualificato a vantaggio di tutta la collettività, dalla comunità di passanti alle auto in transito tra Modena e Maranello.

Per un centro di 5mila abitanti – spiega Sofia Baldazzini, assessora alla Cultura del Comune di Castelnuovo Rangone – è una cartolina ambiziosa, capace di aumentare l’attrattività del territorio e renderlo conosciuto ad un pubblico più vasto. Già diversi turisti hanno scelto come meta Castelnuovo, attirate delle opere e dagli artisti che abbiamo proposto in questi anni. Siamo convinti che dare importanza a questo progetto possa servire a diventare ancora più attrattivi e valorizzare ulteriormente le nostre eccellenze enogastronomiche e gli altri luoghi di visita tradizionali, come il Parco archeologico della Terramara e la tomba di Pavarotti. L’opera di Petani è un grande omaggio alla bellezza di riscoprire luoghi lontani dalle grandi capitali eppure capaci di rivelarsi pieni di vitalità”.

Nato a Pinerolo nel 1987, dopo la laurea in Beni Culturali alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino (con una tesi sull’arte urbana e la cultura di strada dalle origini ai giorni nostri), Fabio Petani è entrato nel panorama artistico torinese e negli anni i suoi elementi e le sue piante hanno decorato le facciate di diverse città nel mondo. L’artista affianca nelle sue opere chimica e piante, riassumendo il particolare connubio che da sempre lo affascina con la sua dicotomia alchemica che riporta anche nelle forme. Elementi geometrici, spesso circolari, dialogano con figure fitomorfe, scomponendole e astraendole per dare loro un significato più nobile, elevandole a simboli di espressioni concettuali. Oltre ogni mero decorativismo, i suoi elementi floreali mirano sempre a instaurare una relazione solida tra opera e territorio, lasciando spazio a un significato che va oltre la pura rappresentazione figurativa, rivolgendosi invece a concetti più astratti, mentre l’uso di tonalità tenui e la combinazione armonica dei colori donano eleganza alle opere in strada, consegnando il messaggio alla città con gentilezza.

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