L’emergenza in Appennino, intervista al sindaco di Fanano Muzzarelli

Il nostro viaggio nei vari Comuni della provincia modenese alla scoperta delle problematiche che devono affrontare per l’emergenza Coronavirus, questa settimana ci ha portato anche sul nostro Appennino e in particolare a Fanano, dove abbiamo raggiunto telefonicamente il sindaco Stefano Muzzarelli.

Sindaco, Fanano, rispetto ad altri Comuni, è quasi un’isola felice. Avete avuto pochissimi casi di contagio…
Si noi abbiamo avuto una persona di oltre 90 anni alla casa di riposo che non si capisce nemmeno come si sia ammalata, ma è guarita ed è già tornata su. Poi, il giorno di Pasqua, mi è arrivata la notizia di due persone ricoverate una a Modena e una Pavullo, che però non hanno contratto il virus a Fanano. Sono andati entrambi via da Fanano tempo fa, ricoverati per altri problemi. Hanno fatto il tampone in ingresso ed era negativo, l’hanno poi tornato a fare verso la fine, quando li stavano dimettendo, ed era positivo.

Come state affrontando la situazione della quarantena e dell’isolamento imposto dal Governo?
Rispetto alle normative del Governo, abbiamo inserito l’obbligo di indossare la mascherina ai gestori delle attività commerciali aperte, ma soprattutto a chi entra dentro a queste attività. Se uno non la trova si farà portare la spesa a casa visto che è attivo il servizio di consegna a domicilio. Poi abbiamo inserito la pratica dell’autocertificazione. A un certo punto ci siamo detti: ‘visto che qualcuno è già arrivato su e ce ne siamo accorti, io non gli dico di andare via, ma almeno di autodichiararmi con un modulo da mandare al Comune, da dove viene, da quanto è a Fanano e che si impegna a rimanere in casa per 14 giorni in quarantena.

Quindi la principale problematica di un Comune come Fanano è legata a chi possiede le seconde case?
Si assolutamente. Ci sono quelli che vengono su dicendo che sono residenti qui, ma non è la verità. Io capisco la situazione e avrei anche piacere di tenere le persone su, però uno viene qui e ci sta tutto l’anno, non solo quando gli fa comodo. Diciamo che ci provano. Noi in qualche modo abbiamo rafforzato i blocchi stradali grazie alla polizia municipale, quindi sulle strade principali di accesso alla montagna fermiamo tutte le macchine.

Come comunica con i suoi cittadini?
Ma guardi, io ho scritto che chiunque abbia delle comunicazioni me le può dare in privato telefonandomi direttamente.

Il vostro è un Comune turistico e in questo periodo di solito state ultimando l’organizzazione della stagione degli eventi. Com’è la situazione in tal senso?
Da piangere, non posso dire diversamente. I soldi in bilancio, ovviamente, noi ce li abbiamo e tutto quello che abbiamo programmato, al momento, resta. Però su tutto c’è un grande punto interrogativo. Se ad esempio chiamo una sera un cantante in paese, la piazza si riempie, e io cosa devo fare? devo obbligare tutti a mettersi le mascherine? E in che modo controllare? E’ tutto molto complicato, mi aspetto che Conte, da qui al tre di maggio, esca con delle direttive riguardanti anche l’estate e il turismo, altrimenti diventerà veramente un problema, anche perché, secondo me, per questa estate ci sarà molta richiesta. La gente non andrà via, resterà tutta in Italia. E’ vero che probabilmente avremmo ugualmente turismo anche senza manifestazioni, che pertanto non sono proprio così obbligatorie, ma è chiaro che sono comunque qualcosa in più che si offre a chi viene da noi.

In estate di solito ospitate anche diverse realtà sportive per i ritiri, a partire, almeno negli ultimi anni, dal Modena Calcio. Cosa pensate di fare in tal senso?
E’ vero, questo è un altro aspetto a cui tengo molto. Anche qui aspettiamo il via libera, ma sicuramente tutto quello che è stato programmato per giugno finirà per saltare.

Sindaco, secondo lei questa situazione difficile che stiamo vivendo potrà portare anche a qualche cambiamento positivo?
Diciamo di si, ma è una magra consolazione. Questo virus porta solo disastri economici e sociali. Sicuramente il discorso di un domani in cui utilizzare maggiormente lo Smart Working e fare più riunioni con telefonino o computer è una cosa positiva. Pensi che quando io vado alle riunioni in Provincia a Modena finisco per perdere una giornata intera, se invece Provincia e Regione proseguissero con questa logica di fare le videoconferenze a distanza ci sarebbe un miglioramento notevole. Noi questa cosa non ce l’abbiamo nel Dna perché non ci siamo mai stati abituati, quindi sicuramente dopo questa tragica avventura potrebbe rimanere qualcosa di positivo, ma ribadisco è una consolazione magrissima.

di Giovanni Botti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien