Vendemmia al via prima di Ferragosto in regione: previsto un crollo produttivo medio del 20-30%

Il clima impazzito lascerà di sicuro un segno meno anche nella produzione di uve a bacca bianca e rossa in Emilia-Romagna. “Si parte prima di Ferragosto, con la vendemmia dei bianchi base spumante, ossia Chardonnay, Sauvignon Blanc e Pinot. È atteso un calo produttivo medio del 20-30% in Emilia-Romagna, con picchi fino al 40% nella zona del Lambrusco e nella Bassa Romagna, e differenze significative tra areali in base all’intensità dei fenomeni atmosferici quali ondate di gelo, grandinate e siccità, che hanno colpito a macchia di leopardo il territorio regionale“. La stima del presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Emilia Romagna, Mirco Gianaroli, è rapportata alla super produzione dell’anno scorso che ha superato i 6,6 milioni di quintali (+ 14, 7% sul 2019). L’Emilia-Romagna è la terza regione d’Italia per quantitativi di vini prodotti, dopo Veneto e Puglia, e la quinta per superficie vitata (52.035 ha totali nel 2020).

In linea con Reggio, anche Modena conferma la scarsa produzione. A risentirne di più è la collina dove persiste la carenza d’acqua. Soffre, in particolar modo, il Lambrusco Grasparossa, peraltro già fiaccato dalle gelate di aprile, fino a mettere in preventivo una riduzione del 30-35%. Nello specifico, le grandinate hanno duramente colpito gran parte l’areale del Grasparossa (Formigine, Maranello, Spilamberto e alcune frazioni di Castelvetro di Modena) e quello del Lambrusco di Sorbara (Bomporto, Carpi e zone limitrofe), come pure la zona dei bianchi – Pignoletto, Montù e Trebbiano – soprattutto a Castelfranco e a Carpi.

Quanto alle quotazioni, il Lambrusco registra incrementi tali da sfiorare il +50% sul vino sfuso. Il trend in aumento è confermato anche per le uve del 2021.

Confagricoltura Emilia Romagna commenta in maniera positiva la ripresa delle vendite nel canale Horeca. “Non vogliamo neanche immaginare un nuovo stop alla ristorazione, alle enoteche ai wine-bar, dovuto all’incognita della variante Delta – mette le mani avanti il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini oltre la metà delle 17 mila aziende viticole di piccole-medie dimensioni, presenti sul territorio, si trascina dietro un fatturato 2020 decurtato suppergiù del 60%“.

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