Pavullo: al teatro Mac Mazzieri va in scena “(S)legati” per la rassegna ‘MontagnAvventura’

Uno spettacolo tratto dalla incredibile storia vera degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates. Un sogno ambizioso, il loro: essere i primi al mondo a scalare il Siula Grande, attaccato dalla parete Ovest. Ma è anche la storia di un’amicizia, e della corda che, durante quella terribile impresa, lega i due giovani ragazzi. Con lo spettacolo di prosa “(S)legati” di e con Jacopo Maria Bicocchi e Mattia Fabris continua domani 21 ottobre alle 21 presso il Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri di Pavullo nel Frignano (MO) ‘MontagnAvventura’ la mini rassegna cinematografica e teatrale realizzata dal Cinema Teatro Mac Mazzieri in collaborazione con il CAI Club Alpino Italiano – sezione di Pavullo. Ingresso unico 10 euro.

Lo spettacolo è presentato in collaborazione con ATER Fondazione. Le luci sono di Alessandro Verazzi, le musiche di Sandra Zoccolan. Una produzione ATIR Teatro Ringhiera.

 

Note di regia

Siamo due amici. Siamo due attori. E siamo due appassionati di montagna. Meglio: arrampicatori della domenica. Circa tre anni fa ci siamo imbattuti nell’incredibile storia vera degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates. E’ la storia di un sogno ambizioso, il loro: essere i primi al mondo a scalare il Siula Grande, attaccato dalla parete ovest. Ma è anche la storia di un’amicizia, e della corda che, durante quella terribile impresa, lega questi due giovani ragazzi. La corda che mette la vita dell’uno nelle mani dell’altro. Come sempre avviene in montagna. C’è dunque una cima da raggiungere. C’è l’estenuante conquista della vetta. C’è la gioia dell’impresa riuscita.

E infine, quando il peggio è passato, e la strada è ormai in discesa, c’è la vita, che fa lo sgambetto e c’è la morte, che strizza l’occhio: un terribile incidente in alta quota. Joe durante una banale manovra si rompe una gamba. Da quel momento in poi, tutto cambia. L’impresa diventa riuscire a tornare vivi: a 5.800 metri, la minima frattura si può trasformare in una condanna a morte, i due ragazzi ne sono consapevoli, ma nonostante le condizioni disperate tentano un’operazione di soccorso. Tutto sembra funzionare finché, proprio quando le difficoltà sembrano superate ecco che c’è un altro imprevisto, questa volta fatale: e c’è allora  il gesto, quel gesto che nessun alpinista vorrebbe mai trovarsi obbligato a fare: Simon è costretto a tagliare la corda che lo lega al compagno. Un gesto che separa le loro sorti unite. Che ne (s)lega i destini per sempre.

Quell’atto estremo però, in questo caso miracoloso, salverà la vita a entrambi: tutti e due, riusciranno a tornare vivi al campo base. E a ritrovarsi insperatamente lì dopo 4 giorni. E’ la storia di un miracolo. Di un’avventura al di là dei limiti umani Ed è al contempo una metafora: delle relazioni, tutte, e dei legami. La montagna diventa la metafora del momento in cui la relazione è portata al limite estremo, in cui la verità prende forma, ti mette alle strette e ti costringe a “tagliare”, a fare quel gesto che sempre ci appare così violento e terribile, ma che invece, a volte, è l’unico gesto necessario alla vita di entrambe.”

Prossimo e ultimo film della rassegna in programma sempre con inizio alle 21: “77 Giorni” (t.o.: ‘Qi Shi Qi Tiang’, Cina 2017, 115 minuti) di Hangtang Zhao (mercoledì 28 ottobre).

Informazioni: tel. 0536/304034 – info@cinemateatromacmazzieri.itwww.cinemateatromacmazzieri.it

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