Al Meme di Carpi una mostra dedicata alla sensualità dei corpi

Dal 19 febbraio al 16 aprile lo spazio Meme di Carpi ospiterà una mostra dell’illustratrice torinese Ilaria Clari.  “Candy”, questo il titolo dell’esposizione che ospiterà 80 opere originali. Le tecniche utilizzate dall’artista sono quelle dell’acquerello (ne saranno presenti 25, di piccolo formato, appositamente realizzate per l’esposizione carpigiana) e dell’acquerello digitale (ogni opera concepita secondo questa modalità sarà creata in tiratura limitata di 10 esemplari), che consiste nella stampa dell’opera, eseguita con tecnica digitale, su carta acquerello Modigliani color panna, alla quale seguono interventi a china marrone o nera sui particolari.

Un’estetica, quella di Clari, che guarda a Quentin Blake, Carol Rama e Kiki Smith, che è l’originale genesi di una tenera sessualità che scandisce in modo altro la grammatica dei corpi e la sintassi dei sentimenti, per sfociare in vaporose stratificazioni di figure rosee, talmente candide nel loro esporsi da essersi liberate anche dall’idea di osceno, per superarla e trascenderla.

Sensualità e bellezza che nulla hanno a che fare con la pornografia, dunque, ma il suo contrario, un anelito di delicatezza – le molte sfumature di quel rosa tenue che, oltre alla nudità delle figure, ne rappresenta l’altra caratteristica più immediatamente evidente – che non rinuncia tuttavia a qualche sferzata piccante di rosso, a virate sul grigio.

 

PROFILO DELL’ARTISTA

Nata nel 1985 a Torino, Ilaria Clari è da sempre profondamente legata al disegno, arte con la quale intrattiene un rapporto di amore e odio.

Il bisogno irrefrenabile di comunicare attraverso il segno diventa “odio” quando si fa vizio difficile da perdere.

Dopo il diploma al primo liceo artistico di Torino – conseguito nel 2004 – Ilaria decide, tuttavia, di abbandonare il mondo dell’arte per seguire strade alternative, periodo in cui abbandona completamente la disciplina artistica.

Nel 2014 il fuoco apparentemente spento torna ad ardere: il bisogno di comunicare su carta ciò che succede intorno a lei diventa un susseguirsi inarrestabile di immagini, illustrazioni e fumetti.

I suoi disegni esprimo dei concetti che chiunque riesce a coglierle.

Nel 2016, durante l’evento “LA CAVALLERiZZA IRREALE” espone in una grande collettiva di artisti alla Cavallerizza Reale di Torino con la serie “pink color”.

 

 

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