Formigine, Fase 2 ed eventi estivi: l’intervista al sindaco Maria Costi

Questa settimana, il nostro viaggio virtuale lungo la Provincia di Modena, ci ha condotti a Formigine. Noi di Vivo, infatti, abbiamo raggiunto telefonicamente il Sindaco Maria Costi, che ci ha raccontato come la sua città ha attraversato la quarantena e come sta affrontando la Fase 2 e le riaperture.

Sindaco, quali sono state le principali criticità del suo territorio durante il lockdown?
Più o meno quelle del resto della Provincia. Abbiamo avuto dei casi, ma per fortuna adesso è da qualche tempo che non ci sono più contagi. Ci sono stati problemi con una struttura per anziani, nella quale è entrato il virus: io dico sempre che sono eroi quelli che lavorano negli ospedali, ma lo sono altrettanto quelli che lavorano in queste strutture, che hanno rischiato la propria salute per curare gli anziani. La situazione però adesso è ampiamente rientrata. Tutto sommato penso che il territorio abbia retto anche grazie alla responsabilità delle persone, che si sono comportate molto bene. Credo che adesso siamo passati dalla crisi sanitaria a quella economica, che sarà più lunga”.

Quali servizi avete dato ai cittadini durante la quarantena?
Naturalmente fin dai primi giorni di chiusura, ci siamo messi in contatto con le scuole per fornire le attrezzature per la didattica a distanza ai ragazzi che non ce le avevano: abbiamo fornito alle famiglie 280 computer, anche grazie al contributo della Ferrari. Inoltre abbiamo dato un bellissimo servizio che si chiama “Formigine Ti Chiama”: 35 volontari hanno seguito periodicamente degli anziani over 75 da soli, chiamandoli a casa semplicemente per sapere come stavano. Abbiamo messo a disposizione sei psicologhe che hanno fatto un servizio di ascolto volontario per le persone che avevano bisogno di sfogarsi, che si chiamava “Formigine Ti Ascolta”. Infine con le varie associazioni, abbiamo fatto le consegne a domicilio della spesa e dei farmaci e il ritiro dei rifiuti. Abbiamo cercato di non lasciare da solo nessuno in questo periodo, facendo quello che dovrebbe fare un’amministrazione comunale: creare relazioni e tenere insieme la coesione sociale”.

Avete usato molto i social per stare vicino alla gente?
Io li do per scontati: i social ormai sono diventati uno strumento indispensabile di comunicazione e relazione con i cittadini. Quando c’era la quarantena facevamo le dirette Fb due volte alla settimana, adesso invece una. Inoltre, per aiutare le attività produttive, fin da subito abbiamo creato “Formigine a domicilio”, pubblicizzando tutte le attività che facevano le consegne a domicilio. Tant’è vero che qualcuno ha avuto un over-booking, perché aveva troppe consegne da fare. Adesso usiamo molto Facebook, ma il prossimo passo sarà sbarcare su Instagram, perché il nostro obiettivo è quello di parlare anche ai ragazzi giovani”.

Mi può tracciare un bilancio di questi primi giorni di riapertura?
Secondo me la riapertura dev’essere un po’ spinta. Perché, se quando c’era la pandemia era necessario rispettare le misure restrittive per non contagiare gli altri, adesso che i contagi non ci sono bisogna avere il coraggio di tornare fuori, sempre in sicurezza. Noi daremo una mano a tutte le attività produttive, dando loro la possibilità di allagarsi. Stiamo pensando di dare spazi vicino ai parchi per gli ambulanti, anche per spingere le persone a rifrequentare i luoghi. La movida? Credo che vada gestita, ma a me non scandalizza il fatto che i giovani tornino ad uscire”.

Solitamente a Formigine, anche durante l’estate, venivano organizzati molti eventi. Ci sono novità al riguardo?
Stiamo pensando di farli ugualmente, ma molto più in piccolo rispetto a prima. Naturalmente non si può pensare ai grandi eventi o concerti. Alcune manifestazioni potrebbero anche essere rimandate all’anno prossimo. D’altronde hanno spostato le Olimpiadi e quindi noi ce ne faremo una ragione. Cercheremo comunque di fare piccole cose, perché adesso siamo molto più organizzati di qualche mese fa”.

 

(Foto di Melissa Iannace)

 

di Mattia Amaduzzi

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