Albania News, da Modena racconta il ‘paese delle Aquile’. Intervista al suo direttore

A prescindere dalla questione degli sbarchi, che si presta a evidenti strumentalizzazioni, l’Italia è diventata sempre più un paese dove la gran parte degli stranieri si è integrata, mettendo radici. È il caso della comunità albanese che viene raccontata, abbattendo gli stereotipi, da Albania News, il miglior quotidiano online nel panorama giornalistico interculturale italiano, che viene realizzato a Modena.

Al suo direttore Olti Buzi chiediamo come e quando è nata Albania News? Chi ha avuto l’idea e come questa idea ha preso forma concreta?
“Albania News è nata il 20 marzo del 2008 da un gruppo di amici che si conoscevano già precedentemente. Volevamo dire la nostra, trasmettendo i nostri valori e la nostra storia nella lingua del posto. Il giornale è nato in un contesto molto difficile per gli albanesi di allora, perchè erano presi di mira dal razzismo diffuso. Volevamo far sapere che c’è un’Albania diversa da quella che veniva rappresentata sia dai media che dalle chiacchere da bar. Oltre alle notizie sul paese, abbiamo cercato di dare voce anche alle associazioni albanesi che si trovano in Italia, perché anche loro come noi sono impegnate quotidianamente a sfidare i pregiudizi ed episodi di razzismo”.

Di cos’altro vi occupate?
“Abbiamo una sezione dedicata che serve per la diffusione della storia e della letteratura albanese. Monitoriamo tutti i libri pubblicati da autori albanesi in lingua italiana, più i libri scritti da autori stranieri che parlano dell’Albania. E’ un progetto ambizioso e a tratti difficile, perché il nostro lavoro è basato sul volontariato. Siamo partiti con alcuni articoli di studenti che si trovavano qui, per poi attirare anche l’attenzione di pubblicisti, professionisti e professori universitari”.

Quanti siete a lavorare alla testata?
“Siamo un gruppo ristretto di cinque persone, e poi altri collaboratori da tutta Italia che mandano articoli, opinioni quando possono. Ripeto, il nostro è un progetto volontario. L’idea è nata in un bar dove discutevamo di come il nostro paese veniva rappresentato dai media mainstream. Ci siamo detti: perché non cerchiamo di coinvolgere la nostra comunità? Internet poteva permetterci di avere un nostro spazio, una nostra voce. Da due siamo diventati cinque nel giro di qualche mese e poi da lì abbiamo dato ufficialmente il via ad Albania News. Poi via via si sono unite altre persone che condividevano le nostre idee e le nostre preoccupazioni per la percezione non giusta del nostro paese. Agire nella seconda metà degli anni 2000 su quella tematica era fondamentale. Adesso le cose sono cambiate e siamo già in una fase due del progetto. Sono due anni che l’organizzazione delle informazioni è differente. Io mi sono preso carico della parte della linea editoriale per scegliere cosa vorrei che venga dato “in pasto al web”.

Che relazione avete con Modena?
“A Modena sono residenti due dei fondatori tra cui io stesso, che sono anche il direttore editoriale del giornale”.

Quanti lettori raggiungete (una stima, ovviamente)?
“Secondo le statistiche dell’anno scorso, abbiamo raggiunto un numero di 10milioni di visite all’anno”.

Ogni quanto aggiornate le notizie (più o meno)?
“Quotidianamente, con 3-4 articoli al giorno sul sito principale. Poi abbiamo anche delle sezioni dedicate alla cucina (ricette.albanianews.it) e i video (video.albanianews.it). In più abbiamo un sito interamente dedicato al turismo (www.turismo.al) che gestiamo sempre noi tramite l’associazione Alba Media che fa capo al portale Albania News”.

Su quali social network siete presenti?
“In tutti quelli più noti: Facebook, Twitter e Instagram”.

Vi rivolgete solo agli albanesi che vivono in Italia, o a tutti, indistintamente?
“Ci rivolgiamo a tutti coloro che vogliono avere accesso alle notizie sul nostro paese. Anche agli italiani che ne sono interessati, e agli albanesi, specialmente di seconda generazione, in quanto sono più legati alla lingua italiana”.

Quali caratteristiche presenta la comunità albanese in Italia? E come è cambiata in trent’anni, dallo sbarco della “Vlora” nel 1991 ad oggi?
“Dall’episodio della nave “Vlora” la comunità albanese in Italia è cresciuta moltissimo. Oggi ci sono molto meno ingressi, in quanto gli albanesi che vogliono lasciare il paese, preferiscono altre mete, come la Germania per esempio. Inoltre la comunità albanese è riuscita a superare i pregiudizi e oggi possiamo dire che è la comunità più integrata in Italia”.

L’Albania è stata colpita da un terremoto violentissimo a fine novembre. In quel contesto quanto è stato importante il vostro ruolo di comunicatori?
“Fin dalle prime ore dopo il terremoto abbiamo cercato di coinvolgere più gente possibile per offrire un aiuto a coloro che avevano perso casa e famiglia, indicando le fondazioni più serie coinvolte nella raccolta fondi. E poi cerchiamo di pubblicizzare al meglio le mete turistiche albanesi, perchè quello è un settore strategico che ne potrebbe risentire”.

Infine il Coronavirus: è arrivato in Albania? Fa paura?
“Gli ultimi aggiornamenti dicono che non è ancora arrivato”.

 

di Francesco Rossetti

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