Braga: eccessiva, se non esclusiva, rappresentanza maschile in un luogo ameno di solito destinato al divertimento. Esempio: Ieri sera, appena finito di tirar su un cofano in officina, sono andato ad un apericena al bar dei cagarotti ma c’era solo della gran braga (n.b.: in questo ambito braga si usa soltanto al singolare). Implicito è il neppur tanto vago sentimento di frustrazione e delusione da parte di chi fa uso del termine, atto a sottolineare una attesa disattesa, ovverosia la totale latitanza di esemplari di genere femminile di pregio (nel caso di presenza cospicua di donne desiderabili si utilizzerà la locuzione contraria ‘c’era della f.’).
Volendo si può procedere ad una abbreviazione semplificativa delle due frasi, abbreviazione spesso utilizzata tra amici raga della stessa compa in ambito di privati codici d’intesa. La stessa identica frase assumerà significati opposti nel caso a rinforzo venga aggiunto l’aggettivo gran, ad esempio in: ‘L’altra sera sono andato al Baluardo con Garuti e Ciccio Montecchi e c’era della’ significherà che il locale in esame pullulava di desiderabile patonza, ma aggiungendo la particella gran (‘L’altra sera sono andato al Baluardo con Garuti e Ciccio Montecchi ma c’era della gran’) andrà automaticamente ad alludere a gran braga, quindi a zero possibilità di accoppiamento promiscuo (anche il tristo ma fa la sua parte).
Nel secondo caso è preferibile assumere un vistoso atteggiamento di sofferta mestizia e sorpreso disappunto per favorire la comprensione (allargamento delle braccia, sopracciglia basse, bocca piegata in giù). Gran braga lo si può impiegare pure nel caso non ci si trovi al cospetto di una presenza esclusivamente maschile, ma lo si accetta anche nell’eventualità che le femmine presenti siano tutte inavvicinabili ciòspe baffute cattive che indossino scarpe ballerine e gambaletti color carne. Si ignora il corretto utilizzo di braga nel caso di assembramento di travestiti brasiliani o drag queens transitanti o già transitate.
di Stefano Piccagliani
