Ciacarare modenese. Tradizioni natalizie svelate: i pès putanèin

Durante la carrera natalizia è tradizione inserire nel proprio organismo i mitologici pès (o pàs, dipende dalla latitudine) putanèin, ovvero i pesci puttanini. Essi si presentano in frugali scartocetti e si sgranocchiano distrattamente come fossero Fonzies, magari sorseggiando calici di Pignoletto o Sorbara giazè.

I pesci si chiamano puttanini non in quanto di dubbia moralità, ma perché si tratta di avannotti di pesce azzurro, ovvero pesci ‘teen agers’ quindi in dialetto ‘putèin’ che poi da putinèin si è corrotto in putanèin.

Altre correnti di pensiero vogliono che il loro nome derivi dal fatto di essere spesso usati come esche per catturare pesci ben più importanti e che quindi, sculettando attaccati all’amo ‘adescano’ letteralmente i pesci che transitano in zona che finiscono per abboccare (e che quindi chiameremo ‘pesci puttanieri’). Fatto sta che i putanèin appartengono alla tradizione sia della Vigilia di Natale che di Capodanno, usanza che affonda le radici nel passato eroico quando non c’era pilla per comprare pesce o crostacei o molluschi per mangiar di magro quindi si ricorreva ai putanèin, che adesso i più sboroni hipster catalogano come ‘finger food’ ma che ai bei tempi venivano esposti sui banchi del ‘magnèr da puvràtt’.

Come spesso accade, il progresso ha cambiato le carte in tavola, e se adesso un piatto di preziose linguine al salmone o caviale (surgelato) te lo tirano dietro, naturalmente i putanèin adesso costano come una cornea e vengono divorati dal top dei top dell’aristocrazia patrizia canarina.

I pès putanèin vanno approcciati con qualche cautela in particolar modo dai portatori di gastrite in quanto, per sapere di qualcosa che non sia un vaghissimo retrogusto marittimo, vengono fritti e imbibiti di aceto fortissimo e possono perciò procurare agli assaggiatori più delicati reflussi gastroesofagei perniciosi, soprattutto se assaporati innaffiati di Sorbara arancione, frizzante e acidissimo. Reflussi curabili soltanto con l’asportazione del torso, marùga compresa.

 

di Stefano Piccagliani

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