“Ciacarare modenese”, un tipico maschio delle nostre parti: il lesso

Lesso: tipo di maschio dalla scarsa risolutezza, generalmente rallentato nello svolgimento di qualsiasi mansione, con capacità di improvvisazione pari allo zero e sguardo prossimo a quello del bovino che vede passare Gigetto. Il lesso può essere buono e caro, ma comunque resta lesso. Spesso il lesso riesce a fare carriera, giocando sul fatto che le sue sinapsi da bradipo non creano condizioni di pericolosità alcuna nell’ambiente accademico o professionale o personale che frequenta. Il primario non ne teme la concorrenza, il manager ne apprezza la mancanza di slancio competitivo, il professore universitario si compiace della sua deficienza di aggressività e la moglie e i figli lo impuffano a piacimento. Fatto sta che, mentre il ‘geniale scostante’ o il ‘nevrotico brillante’ o il ‘preparatissimo rampante’ si ritrovano le ali tarpate dai soliti ‘baroni’ proprio in quanto rappresentano possibili incombenti minacce, ecco che lemme lemme al lesso si aprono strade lastricate di successo.

Moltissima gente di grande prestigio è infatti lessa, scrittori, politici, attori del cinema, cantanti, tanto che poi quando li conosci pensi ‘Zioccà, sarà anche famoso, pieno di pilla e imballato di patacca, però vacca ragàz se è lesso…’. Il dettaglio-patacca è significativo: sovente la lessitudine del lesso viene scambiata dalle pulzelle per languidume eroticamente irresistibile, con conseguenti legioni di disponibili femmine che si perdono nei suoi inespressivi occhi mollicci dietro ai quali si spalancano infiniti spazi vuoti, praterie del nulla, steppe del nihil. Il lesso quindi ha spesso molta fortuna in amore, dato che molte donne lo puntano entusiasticamente con l’obiettivo di operare su di lui tutta la loro vis materno-crocerossinica coccolandolo e prendendosene cura, convinte di trovarsi al cospetto di un gigantesco Trudy col pisello. Dato che l’essere lesso presenta le caratteristiche del processo degenerativo, il rischio per il lesso è di ritrovarsi bollito, condizione dalla quale indietro non si può più tornar.

di Stefano Piccagliani

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