Dischi: il nuovo album di Amos Lee, tra soul, pop e folk

Amos Lee – “Spirit”

Trentanovenne di Philadelphia, Amos Lee salì alla ribalta ad inizio anni 2000 quando fu notato da Norah Jones, da poco diventata una star del pop-jazz, e invitato ad aprire i suoi concerti. La stessa Jones partecipò, come ospite, al suo primo, omonimo, album, pubblicato dalla Blue Note e prodotto, tra l’altro, dal bassista della cantante newyorkese, Lee Alexander. Ottenuto subito un buon successo di critica, il cantautore della Pennsylvania ha lentamente scalato anche le classifiche, arrivando al numero uno negli Usa con “Mission Bell”, il suo lavoro del 2011. Il nuovo disco, “Spirit”, conferma le qualità artistiche e lo stile compositivo di Amos Lee: un mix di soul, pop, folk e rock con in mente artisti come Bill Withers, John Prine e persino Bob Dylan, caratterizzato da un suono classico e da una bella voce espressiva e quasi nasale. E proprio in “Spirit”, il talento compositivo di Lee raggiunge forse il suo apice. Tredici canzoni abbastanza varie e quasi tutte al di sopra della media, tra le quali spiccano l’iniziale soul-blues “New Love”, la bellissima ballata “Running out the time”, tra il gospel e The Band, e la fascinosa e ritmata “Lost Child”, con Steve Wonder nelle vene. Uno degli album più piacevoli e rilassanti di quest’anno.

di Giovanni Botti

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