Dischi: “I’ll be your girl”, la svolta elettronica dei Decemberists

The Decemberists – “I’ll be your girl”

I Decemberists di Colin Meloy non sono più una band di culto già da alcuni anni, da quando hanno raggiunto la prima posizione nelle classifiche americane con l’album “The King is Dead”, finendo addirittura per essere protagonisti di una puntata dei Simpson. I ragazzi di Portland hanno abituato i loro fans a cambiamenti repentini, come la svolta folk-prog di “The Hazards of Love” (2009) o il folk british del già citato “The King is Dead”. L’evoluzione rappresentata da questo “I’ll be your girl” è ancora più radicale, soprattutto dopo un disco come “What a Terrible World, What a Beatiful World”, salutato dalla critica come una sorta di riassunto delle puntate precedenti.

A sancire il cambiamento ora sono un nuovo produttore, John Congleton al posto di Tucker Martine, e l’inserimento di un Synth anni ‘80, che porta il suono su terreni già battuti in passato dai Depeche Mode o dai Simple Minds (il primo singolo “Severed”). Certo l’influenza dei REM è sempre presente (la ballata “Tripping Along”), così come qualche riferimento Prog (la fascinosa “Your Ghost” o la lunga “Rusalka, Rusalka/The Wild Rushes”), ma l’esperimento riesce soltanto a metà, e il disco, pur a tratti piacevole (l’iniziale “Once in my life”) risulta abbastanza confuso e privo di una vera direzione.

di Giovanni Botti

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