Dischi: “Lighthouse” di David Crosby, west coast d’autunno

David Crosby – “Lighthouse”

A 75 anni suonati, David Crosby sta attraversando il periodo più prolifico della sua carriera. A soli due anni dall’album del ritorno solista, lo splendido “Croz” del 2014, l’anima psichedelica di CSNY ha pubblicato un nuovo lavoro (e si dice ne abbia già pronto un altro da mettere sul mercato ad inizio 2017!), molto diverso dal predecessore. Rispetto a “Croz”, infatti, questo “Lighthouse” ha una produzione più parca, chitarra acustica, voce e poco altro, e un’atmosfera più autunnale. Questo grazie al lavoro in cabina di regia di Michael League, leader dell’ensamble jazz-funk Snarky Puppy col quale il cantautore californiano aveva collaborato cantando un suo inedito, la delicata ballata “Somebody Home”, per il live “Family Dinner Vol 2”. “Lighthouse” non è un disco facile, va ascoltato diverse volte, ma più ci si entra dentro più viene voglia di rimetterlo nel lettore. Le atmosfere sono quelle tipiche di Crosby, tra accordature aperte e onirici impasti vocali, il tutto guidato da una voce poetica e intensa, ancora fresca nonostante l’età. Si va dalla iniziale e westcoastiana “Things We Do for Love”, alla ritmica acustica particolare di “The City”, dedicata a New York, fino alla meravigliosa ballata conclusiva “By the Light of Common Day”, con la bella voce di Becca Stevens ai controcanti. Pura poesia.

di Giovanni Botti

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