Dischi: “Rare Birds” di Jonathan Wilson, dal Laurel Canyon al pop anni ’80

Jonathan Wilson – “Rare Birds”

I suoi primi due album, “Gentle Spirit” del 2011 e “Fanfare” del 2013 (per la verità ce n’è un altro precedente e quasi sconosciuto intitolato “Frankie Ray”) lo avevano portato alla ribalta come il rappresentante principali del movimento di revival del sound del Laurel Canyon, quel mix di cantautorato californiano, psichedelia e armonie vocali di cui Crosby, Stills, Nash & Young sono stati i principali esponenti. In realtà Jonathan Wilson è un musicista dagli orizzonti molto più ampi. Produttore creativo e chitarrista sopraffino, come ha dimostrato suonando sia nell’ultimo album che nei recenti concerti di Roger Waters, Wilson è anche un ottimo cantautore, pur non essendo dotato di una grande voce, e il nuovo album, “Rare Birds”, dimostra una varietà di citazioni e di soluzioni sonore davvero notevole. Il sound del Laurel Canyon continua, qua e la, a comparire (la pianistica “Sunset Blvd”, ma anche il brillante country-rock “Hi Ho the Righteous”), ma il musicista della North Carolina non si ferma lì e va ad esplorare altri mondi, dalle atmosfere pinkfloydiane di “49 Hairflips”, alla ricerca prog della title-track, fino agli anni ‘80 della lunga “Over the Midnight”. Un viaggio sonoro di grande fascino, assolutamente da affrontare.

di Giovanni Botti

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