Dischi: “Sinematic”, il ritorno di Robbie Robertson

Robbie Robertson – “Sinematic”

Robbie Robertson, storico leader di The Band, è stato un autore tutt’altro che prolifico da quando ha intrapreso la carriera solista nel 1987 con lo splendido disco omonimo prodotto da Daniel Lanois. Sei soli album in oltre 30 anni, nessuno dei quali, a parte il già citato esordio, in grado di avvicinarsi al livello di qualità dei dischi di The Band. Il nuovo lavoro del chitarrista canadese, “Sinematic”, arriva a otto anni dal parzialmente deludente “How to Become Clairvoyant”, e inizialmente avrebbe dovuto essere la colonna sonora del documentario “Once Were Brothers: Robbie Robertson & The Band”.

Tredici canzoni caratterizzate da sonorità in alcuni casi anche piuttosto moderne e da una atmosfera scura e bluesy molto intrigante seppur a tratti un po’ monocorde. Diversi gli ospiti: da Van Morrison, che impreziosisce con la sua voce stentorea l’ottima ballata iniziale “I Hear You Paint Houses”, a Glen Hansard (nella cupa “Dear End Kid”), fino a Derek Trucks, che assieme a Doyle Bramhall, presta la sua slide per il lungo e fascinoso strumentale “Remembrance”. Belle le ballads “Once Were Brothers”, la più vicina allo stile di The Band, e “Praying for Rain”, mentre “The Shadow” eccede un po’ troppo nella modernità. In definitiva un gradito ritorno, seppur con qualche caduta.

di Giovanni Botti

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