Dischi: “Western Stars”, il west hollywoodiano di Bruce Springsteen

Bruce Springsteen – “Western Stars”

Il primo album in studio di Bruce Springsteen da cinque anni a questa parte ha cominciato a far discutere fin dall’apparizione della copertina in stile film western, e del titolo che faceva pensare alle ballate da ovest crepuscolare di Ian Tyson e Don Edwards. Per non parlare delle prime tre canzoni fatte conoscere attraverso le piattaforme digitali: discreta, ma molto simile alla “Everybody’s Talkin’” di Harry Nilson, “Hello Sunshine”, davvero brutta, con la sua produzione tronfia, “There goes my miracle”, molto bella la fascinosa e ‘cinematografica’ “Tucson Train”.

Ora che è uscito, “Western Stars” farà ancora più discutere, forse non piacerà ai fans del Boss in versione E-Street Band, ma non si può certo dire che sia un disco brutto o insignificante. Anzi, probabilmente è il lavoro più interessante che il musicista del New Jersey abbia registrato dai tempi delle “Seeger Sessions”. Tredici canzoni che rappresentano un west molto hollywoodiano, potremmo dire alla Morricone, con gli archi, quasi mai pesanti, ad arricchire una serie di ballate belle, alcune molto belle. Tra i pezzi migliori segnaliamo la fascinosa “The Wayfarer”, la ballata da ampi spazi “Chasin’ Wild Horses”, con steel e banjo in evidenza, e la conclusiva e folkie “Moonlight Motel”. Bentornato!

di Giovanni Botti

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