Figurine Panini, una passione per tutti: l’intervista ad Antonio Allegra

Un piede in primo piano che calcia il pallone verso la rete e sullo sfondo l’immancabile logo della raccolta, la rovesciata di Carlo Parola. Si presenta così la 59ª edizione dell’album dei Calciatori Panini, che è stato definito come ‘uno dei più ricchi della storia’.

E’ una collezione ricchissima di immagini e contenuti editoriali – ci spiega il Direttore del Mercato Italia della Panini Antonio Allegrache affianca i contenuti classici, la serie A, la serie B e la serie C, al ritorno in figurina, a sezioni speciali. Ci sono i Top 11 AIC, gli undici giocatori e le undici giocatrici migliori, eletti dai calciatori stessi, una sezione chiamata “Sogno Azzurro”, dedicata alla Nazionale di Mancini impegnata a giugno negli Europei e gli allenatori di serie A e B che quest’anno sono inseriti in una sezione a parte. Inoltre abbiamo giocato con i numeri e i nostri colleghi di Panini digital hanno calcolato un indice di performance di tutti i giocatori della serie A, il CPI (Calciatori Player Index), basandosi su performance, valori di mercato e altri parametri. L’index, un numero da 1 a 10, è stato inserito dietro ogni figurina e risponde, in un certo modo, alla classica domanda dei bambini, “è più forte questo o quel giocatore?”. Il risultato è la sezione Top Performers con le figurine dei 20 calciatori, uno per squadra, con l’indice più alto”.

Le figurine si trovano tutte nelle bustine o c’è qualche altra iniziativa?
“La collezione, già ricchissima con più di 800 figurine, si va in realtà a completare nel corso della stagione. E’ confermato il rapporto con la Gazzetta dello Sport che regalerà ogni tre settimane con Sport Week le figurine speciali per la sezione “Film del Campionato”. E poi altri figurine di aggiornamento, realizzate assieme al programma di Sky Sport Calciomercato e disponibili a partire da marzo, testimonieranno i colpi di mercato di gennaio”.

In passato l’album dei calciatori era un divertimento soprattutto per i bambini, ora non è più così. Avete qualche dato?
“E’ vero, rispetto agli anni ‘60-70, quando il target di chi collezionava l’album era quello primario, cioè i ragazzini delle elementari, al massimo delle medie, oggi questo target si è allargato. Si inizia a collezionare già a 4-5 anni e, superata la cosiddetta ‘età della vergogna’ dopo le medie, quando fare le figurine viene visto come qualcosa di un po’ infantilizzante, molti riprendono dopo i 18 anni e ‘fanno l’album’ assieme agli amici dell’università o del calcetto, con cui scambiano le doppie”.

Sapete anche di calciatori collezionisti?
Si ce ne sono tantissimi. Un noto appassionato della raccolta, ad esempio, è Gigi Buffon, che ha più volte raccontato che, con la scusa dei figli, andava a comprare le bustine in edicola perchè ci si divertiva lui. E poi abbiamo avuto casi di ex giocatori che ci hanno chiesto le figurine della loro carriera per far vedere ai loro figli che erano stati davvero dei calciatori professionisti. Le figurine, quindi, servono anche a certificare il ruolo di calciatore”.

E’ mai capitato che un calciatore non sia stato soddisfatto della figurina o della fotografia?
“I calciatori oggi sono sempre più attenti alla propria immagine, una situazione molto diversa dagli anni ‘60-70, quando spesso sembravano dei giovani-vecchi. Nicola Ventola, ad esempio, una volta mi ha confessato che, quando arrivava il fotografo della Panini, i giocatori si preparavano per essere al top. Però la contestazione più frequente avuta in passato è quella legata ai giocatori esclusi dall’album, visto che un tempo non se ne mettevano più di 17 o 18 e bisognava fare delle scelte. Nel 1998-99, ad esempio, decidemmo di escludere Ronaldo dell’Inter, che era gravemente infortunato, e questa cosa ebbe ripercussioni anche a livello mediatico. La curiosità è che Arrigo Beltrami, il direttore editoriale di allora, era un tifosissimo dell’Inter e per lui la scelta fu particolarmente dolorosa”.

Avete pensato di riproporre le figurine con l’immagine in movimento come negli anni ‘70?
Ci pensiamo ogni anno, anche se la figurina in movimento, pur affascinante, presentava delle problematiche. Intanto la qualità dell’immagine, visto che spesso il giocatore era circondato da altri calciatori, oppure, come nel caso dei secondi portieri che non giocavano mai, doveva essere fotografato in allenamento. Poi abbiamo fatto delle indagini e abbiamo scoperto che la figurina diventa anche una sorta di carta d’identità del giocatore, proprio perchè è rappresentato a mezzo busto”.

Ci sono ancora collezionisti che vi chiedono figurine degli anni ‘60 o ‘70?
“Assolutamente si. Qualcosa c’è ancora, ma molto poco. La scelta della Panini è sempre stata quella di non ristampare nulla e di tenere solo prodotti originali, fino al loro esaurimento. Per questo motivo gli album degli anni ‘60 e ‘70, se completi e in buono stato, cominciano ad avere un valore anche di diverse migliaia di euro”.

Per la prossima edizione, quella dei 60 anni, avete in programma iniziative particolari?
“Certamente si, ci stiamo già lavorando. Non escludo che ci possano essere uno o più eventi celebrativi e l’album avrà sicuramente caratteristiche speciali. Penso che coinvolgeremo anche i collezionisti per raccontare insieme, in qualche maniera, 60 anni di calcio italiano”.

 

di Giovanni Botti

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