Grandi dischi da riscoprire: Joni Mitchell, “Ladies of the Canyon”

Joni Mitchell – “Ladies of the Canyon” (1970)

La quarantena forzata di questo periodo di emergenza sanitaria porta spesso noi appassionati di musica a riscoprire grandi dischi del passato che magari non ascoltavamo da un po’, piuttosto che cercare cose nuove che non si sa quando potremo andare ad acquistare e che non è nemmeno certo che usciranno nelle date prestabilite. Questa settimana vogliamo quindi dedicare la nostra tradizionale rubrica musicale ad un album uscito esattamente 50 anni fa, nell’aprile del 1970. Stiamo parlando di “Ladies of the Canyon” della grandissima Joni Mitchell. Un disco importante nella discografia della cantautrice canadese, ma a volte meno considerato di altri (il successivo “Blue”, ad esempio, o “Hejira” del 1976).

Dopo due lavori folk un po’ più acerbi, seppur interessanti, come “Song to a Seagull” (1968), prodotto da David Crosby, e soprattutto “Clouds” (1969) con la splendida “Both Sides Now”, la Mitchell pubblica il primo vero grande album della sua carriera, dedicato, come si evince dallo stesso titolo, al Laurel Canyon, quartiere di Los Angeles in cui, in quegli anni, abitava tutta la ‘creme’ della musica californiana. In “Ladies of Canyon”, il folk raffinato della canadese, fatto di intense ballate pianistiche e di accordature aperte e complesse, fa il primo grande passo in avanti, grazie ad arrangiamenti più raffinati (la produzione è della stessa Mitchell), che lasciano presagire future evoluzioni verso il jazz, e una serie di canzoni splendide.

La più celebre è “Woodstock”, resa immortale nella versione rock di Crosby, Stills, Nash & Young, apparsa su “Deja Vu”, ma in origine una ballata dall’atmosfera psichedelica, basata sul suono dell’organo, che racconta il mitico festival del 1969 (a cui tra l’altro la Mitchell non aveva nemmeno partecipato). Bellissime anche l’iniziale “Morning Morgantown”, la briosa “Big Yellow Taxi” e la delicata e pianistica “Willy”, dedicata a Graham Nash, suo compagno dell’epoca. Da riascoltare assolutamente.

(GB)

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