Il disco della settimana: Jimmy Buffet, “Life on the Flip Side”

Jimmy Buffett – “Life on the Flip Side”

Nel mondo della musica americana, Jimmy Buffett è davvero un personaggio particolare. Vive essenzialmente tra Key West, dove c’è un intero negozio dedicato esclusivamente ai sui dischi, e Saint Barth, una piccola e bellissima isoletta dei Caraibi, ha creato un genere di musica particolarmente legato al mare e all’estate con un mix di country, sonorità caraibiche o latine e, qua e la, qualche spruzzata di swing e suona e registra album dal vivo spesso su spiagge da favola (andatevi a cercare il vibrante “Live in Anguilla” e capirete!), seguito da una base di fan sfegatati conosciuti come “Parrotheads”. Inoltre, al fianco della carriera di musicista ha portato avanti anche quella di scrittore con alcuni romanzi e racconti di successo, e ha creato una catena di ristoranti chiamati come la sua canzone più famosa, “Margaritaville”. Il nuovo album, “Life On The Flip Side”, il primo di canzoni nuove da “Songs from St. Somewhere” del 2013 (anche se in mezzo c’è stato un intrigante divertissment natalizio, “‘Tis the SeaSon” del 2016), ce lo riconsegna in ottima forma e con ancora tanta voglia di fare musica e divertire.

Prodotto dal fido collaboratore Mac McAnally, il disco contiene 14 canzoni in puro Buffett style e ha debuttato al numero 2 della classifica di Billboard. L’ironia, principale caratteristica dei testi del cantautore di Key West, la fa da padrona anche se non mancano i momenti più riflessivi (il romanticismo della deliziosa “Slow Lane” o la più intima ballata “Slack Tide”, con un bel finale guidato dalla chitarra solista). L’iniziale “Down At The La Di Da” profuma di spiaggia, di cocktail al bar dopo un giro in barca e ha un ritornello semplice e divertente che entra subito in testa. Lo stesso vale per “Cussin’ Island’, che racconta in maniera divertita di un ragazzo che organizza una gita in barca per famiglie a Panama, per poi vedersela rovinare dai suoi figli viziati e maleducati. “The World is What You Make It” è un rock con qualche spruzzata di R’n’B, mentre la conclusiva “Book on the Shelf” ricorda certe “Fisherman Songs” irlandesi e scozzesi. Un bel disco, allegro e positivo, perfetto da portarsi dietro in vacanza in questo periodo difficile.

di Giovanni Botti

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