Il disco della settimana: “U Kin B The Sun” della canadese Frazey Ford

Frazey Ford – “U Kin B The Sun”

Canadese di Vancouver, Frazey Ford è una delle più interessanti cantautrici del suo paese. Membro fondatore di The Be Good Tanyas, ensamble femminile attivo soprattutto tra la fine degli anni ‘90 e il primo decennio dei duemila, ha intrapreso la carriera solista nel 2010 con il più che dignitoso “Obadiah”, album ancora influenzato dal folk, ma che mostrava già quegli umori soul presenti nei dischi successivi. La svolta è arrivata con il secondo album, l’ottimo “Indian Ocean” del 2014, all’interno del quale suonavano anche alcuni musicisti storici di Memphis del giro del reverendo Green, e si è perfezionata con il nuovo lavoro, uscito a marzo, ma arrivato in Italia solo dopo la fine del lockdown.

“U Kin B The Sun”, questo il titolo del disco, rappresenta infatti una ulteriore passo avanti verso un ‘blue-eyed’ soul che abbandona quasi del tutto certe sonorità folk ancora presenti in “Indian Ocean”, ma che si arricchisce, in alcuni epidisodi, di elementi funk e di un pizzico di psichedelia che non guasta (ad esempio il fascinoso soul-blues “Motherfucker”, guidato da un piano ripetuto ed ipnotico). Prodotto dalla stessa Ford assieme a John Raham, “U Kin B The Sun” è caratterizzato da un sound scarno e raffinato al tempo stesso, senza fiati, ma con chitarre, piano e organo a fare da tappeto alla voce “gorgheggiante” e ricca di fascino della musicista canadese, che usa in diverse occasioni l’espediente di doppiarsi, per accrescere intensità e pathos.

L’atmosfera generale delle 11 canzoni è piuttosto omogenea, nella accezione positiva del termine, senza sbalzi di umore o virate a sorpresa, e il disco si ascolta davvero tutto d’un fiato. Tra i titoli nella track-list segnaliamo la splendida ballata “U And Me”, che nel ritornello vira verso il folk, il southern-soul alla Al Green della intensa “Golden”, la più ricercata “Azad”, primo singolo proposto sulle piattaforme digitali, dagli spunti pop-funky, e la conclusiva title-track dai tratti pischedelici e con il finale in crescendo. In una annata in cui le cantautrici la stanno facendo da padrone nella musica americana (basti ricordare i nuovi, splendidi, album di Mary Chapin Carpenter e Courtney Marie Andrews), Frazey Ford è riuscita a ritagliarsi uno spazio, differenziandosi da tutte le altre e confermandosi artista di talento. Da ascoltare.

di Giovanni Botti

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