La nuova Sala Truffaut: Alberto Morsiani ci presenta il restyling e le prossime proiezioni

Iniziati il 16 settembre in via degli Adelardi 4, i lavori sono ormai agli sgoccioli e la Sala Truffaut è pronta a mostrarsi ai suoi spettatori in una nuova veste. Alberto Morsiani, direttore artistico dell’Associazione Circuito Cinema, ci racconta le novità arrivate con il restyling e quelle cinematografiche in arrivo, invece, con la nuova rassegna.

Mancano pochi giorni alla riapertura del 6 novembre, cosa troveranno di nuovo gli affezionati della Sala Truffaut?
Un importante restyling della sala, pareti fonoassorbenti e impianti nuovi. Troveranno un miglioramento generale che era necessario e non più rimandabile. Siamo contenti di averlo fatto anche perché questa sala si è costruita negli anni una fama consolidata e una partecipazione molto robusta. Abbiamo oltre 5 mila abbonati che, per una sala con 128 posti, sono davvero tanti anche considerando il fatto che noi facciamo una programmazione di estrema qualità, quasi di nicchia.

La Sala Truffaut, prima di essere un cinema, cos’era?
Non si chiamava Sala Truffaut ed era una sala polivalente, dove si facevano corsi e conferenze, tant’è che aveva sedie di legno con il leggio. Dalla fine anni ’80 in poi si sono tenute anche alcune rassegne di film, curate dal Dams di Bologna. Nel ’92 c’è stata la svolta nella gestione con il subentro dell’Associazione Circuito Cinema formata da Arci, Aics, Endas e Acli. In sala sono arrivate le poltrone e siamo passati alla programmazione cinematografica 5 giorni su 7 con rassegne, prime visioni, film in versione originale, film muti con accompagnamento e tutta una serie di servizi paralleli, compresa una collana di pubblicazioni.

Senza dimenticare gli incontri con gli autori…
Sì, siamo partiti con gli incontri fin dalla prima edizione e, a oggi, ne sono venuti a centinaia… anche quest’anno, nella prima tranche di programma, avremo tre autori italiani. Cerchiamo di privilegiare gli autori emergenti del cinema italiano, che in genere sono molto, molto, penalizzati dal mercato: è uno dei nostri scopi quello di presentare cose che il mercato altrimenti non proporrebbe. Teniamo molto a questo aspetto, come teniamo moltissimo alle attività culturali che portiamo avanti in collaborazione con altri enti, con biblioteche, università, gallerie e musei.

La rassegna si apre con il documentario ‘Herzog incontra Gorbaciov’…
Sì, il film è in collaborazione con ViaEmiliaDocFest. Herzog, che dà il suo meglio nei documentari ed è uno dei più interessanti in circolazione, ha incontrato alcune volte Gorbaciov che, in questo film, ricostruisce tutta la vicenda della fine del comunismo, del suo interregno e del passaggio dall’Unione Sovietica alla Russia.

Altri titoli da segnalare? Vedo, ad esempio, che c’è anche ‘Una vita suprema’ il film su Pepe Mujica…
Kusturica, come Herzog, è eccezionalmente adatto a fare questo tipo di interviste perché è colto e preparato e sa come tirare fuori il meglio dalle persone che intervista. Mujica è un personaggio strepitoso, è un filosofo e non solo un politico puro, uno che dopo tanti anni di galera è riuscito a riemergere fino a diventare presidente dell’Uruguay. Poi abbiamo una bella rassegna di film girati nella DDR a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, quando crollava il muro, tra cui, appunto, il celeberrimo ‘Il muro’. Ma avremo anche i classici restaurati, gli incontri con gli autori italiani emergenti, prime visioni interessanti come Miserere e altro ancora fino a dicembre.

 

di Patrizia Palladino

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