Lambrusco per ogni occasione: l’intervista a Claudio Biondi, vicepresidente di Cantine Riunite & Civ

Non troppo alcolico, ricco di fragranze, effervescente: questa è l’immagine che il lambrusco trasmette di sé, in qualità di vino più consumato in Italia e più esportato all’estero. A Claudio Biondi, vicepresidente di Cantine Riunite & Civ, chiediamo quanto questo prodotto testimonia un carattere, quello emiliano, e un modo di affrontare la vita.

In effetti il lambrusco – spiega Biondi – ha un elemento che lo accomuna in tutte le sue varie declinazioni: lo stare insieme, la cordialità. Quindi sì, anche l’emilianità. Rispetto a qualche anno fa, quando era un prodotto consumato principalmente a pasto, la creazione di prodotti nuovi lo rendono adatto a ogni occasione e a ogni orario della giornata. Nelle sue tre varietà modenesi (Salamino di Santa Croce, quello di Sorbara o il Grasparossa di Castelvetro) il lambrusco è un vino eclettico che consente un abbinamento enogastronomico ampio, dai prodotti tipici emiliani (quelli che ‘producono’ il colesterolo) alla cacciagione o a un dolce”.

Quando si è ospiti a casa d’altri, a portare il lambrusco, si fa bella figura?
Direi di sì. Ora, non dimentichiamo che il suo successo dipende da un rapporto qualità-prezzo sostenibile. Ma abbiamo anche bottiglie importanti, da grande occasione. La varietà è importante per noi. Penso per esempio a tutto il mondo dei rosé, che conoscono in questi anni un bel successo. Lei sa perché? Perché piace ai millennials, ai giovanissimi.

In generale si beve meno vino di un tempo, vero?
Sì, ma è aumentata la cultura e la ricercatezza. In un ristorante non si chiede più semplicemente un lambrusco, ma magari un Sorbara rifermentato: la richiesta del cliente è sempre più specifica.

Parliamo di Cantine Riunite & Civ: come vanno le cose, quali sono i numeri?
Siamo una società cooperativa agricola con 1.700 soci e 8 centri di pigiatura dove ritiriamo il prodotto consegnato dai soci. I centri di imbottigliamento sono invece la cantina Cavicchioli a San Prospero e le nostre cantine a Campegine. Siamo anche i proprietari delle cantine Maschio, nel trevigiano. Nel complesso un fatturato consolidato di oltre 520 milioni di euro e la produzione di circa 200 milioni di bottiglie all’anno.

Come va l’export?
Rappresenta oltre il 60% del nostro volume d’affari. Siamo presenti in circa 80 paesi, in particolare sul mercato americano (USA, Canada, Messico, Brasile), in Russia e in l’Europa. Anche nel Regno Unito e ora vediamo come si evolverà la Brexit, se sarà hard o soft. Mentre per ora il vino italiano è esente dai dazi statunitensi.

Quanto è importante per Cantine Riunite & Civ fare rete?
La sinergia fa parte del nostro Dna. Siamo tenuti ad avere le radici nel territorio e la testa nel mondo. E ci sentiamo sulle spalle grosse responsabilità rispetto ai produttori, riguardo alla buona riuscita sul mercato.

Perché sulla tavola delle famiglie nei giorni del Natale non può mancare il lambrusco?
Perché fa festa, produce sorriso, stappa convivialità. In più la gradazione alcolica permette di bere un mezzo bicchiere in più e accompagnare tutto il pasto, dai tortellini al dolce, quest’ultimo abbinato a un Grasparossa amabile.

 

di Francesco Rossetti

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