Musica: la recensione di “Versatile”, l’ultimo album di Van Morrison

Chi, oltre a Van Morrison, potrebbe nel 2017 pubblicare due album in poco più di due mesi in barba a qualsiasi logica di mercato? Probabilmente nessuno o quasi (da Neil Young, forse, ce lo potremmo aspettare!). E in effetti il grande irlandese, dopo un album molto bello e anche di buon successo come “Roll With The Punches”, dedicato al blues, avrebbe potuto cullarsi sugli allori e aspettare il 2018 per mandare nei negozi il nuovo lavoro. Invece Van The Man, sorprendendo come sempre tutti, ha messo sul mercato ad inizio dicembre questo “Versatile”, in cui celebra la sua passione per il jazz e gli standard (e incredibilmente si vocifera di un nuovo album di inediti già in primavera!). Sedici canzoni, nove standard, alcuni anche molto famosi (bellissime le versioni di “Makin’ Whoopee” e “A Foggy Day”), sei brani originali, tre inediti assoluti (su tutti lo splendido strumentale “Affirmation”) e tre nuove versioni di pezzi già noti, e in più un meraviglioso traditional per piano e sax, “Skye Boat Song”, uno dei momenti più affascinanti del disco. Su tutte però l’intensa versione di “Unchained Melody”, ballata romantica cantata anche da Elvis, che dimostra come Van Morrison, a 72 anni, sia ancora uno dei migliori performer in circolazione. Perfetto per le prossime festività.

di Giovanni Botti

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