Nostalgia Canaglia: i dischi di barzellette, i miei primi 45 giri

Il mio primo disco di Vasco me lo feci comprare da mia nonna una quarantina d’anni fa al mercato, quello del lunedì, che però a differenza di adesso si snodava per le vie del centro con epicentro (per lo meno nella mia memoria) in via Cavour. Si trattava di un 45 giri, con in copertina il presumile Vasco con baffo e basco colto nell’atto di strozzare a briscola o a pigugno in qualche bettola nei dintorni. Il singolo mi piacque così tanto che una settimana più tardi me ne feci comprare un secondo. Sulla fonovaligia Geloso della nonna il 45 giri prillò per settimane e settimane. Sarà forse il caso di precisare che il Vasco in questione non è ‘quel Vasco’, ma un Vasco altrettanto ‘vasco’: si trattava di un micidiale raccontatore di barzellette, una decina per facciata se ben rimembro, il quale sparava le sue barze in rigoroso dialetto ad un divertito pubblico che moriva dal ridere, il tutto registrato su quei 45 giri.

L’ambientazione sonora era quella dell’osteria, ricreata ad arte in studio di registrazione immagino, con rumore di bicchieri e grezze manate su tavolacci. Si, lo so che l’idea di ascoltare un disco di barzale al giorno d’oggi appare una stupidaggine mica da ridere, soprattutto ascoltarlo più di una volta… Ma all’epoca i dischi di barze si vendevano benone ed era facile trovarli sulle bancarelle dei mercatini dei zavagli. Qualche tempo dopo arricchii la mia discoteca con un 45 di tali ‘Busèga e Minèin’, un microsolco molto più vario e di facile ascolto dato che a sparare barzale erano in due. Purtroppo l’accento marcatamente reggiano del dialetto usato dai due artisti mi complicava non poco la comprensione della bazza, ma quei dischi di grezzi da osteria che ne raccontavano di ogni completando il tutto con qualche innocua ma stuzzicante parolaccia mi facevano sentire più grande. Purtroppo in seguito diventai davvero più grande, e quei dischi finirono prima in cantina e poi chissà dove. Persi per sempre. Chissà ora quei dischi che effetto farebbero compressi a mp3 nel mio Ipod…

di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 12 settembre 2012)

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