Nostalgia Canaglia: il baracchino CB, primo, vero, Social Network

Omarini insospettabili che, nell’Italia in bianco e nero di quarant’anni fa, si andavano a lugare circospetti in garage per dedicarsi attivamente ad un antenato quasi dimenticato dei moderni social network, diffondendo la loro voce e le loro sclerate nell’etere grazie a questo vetusto e analogico mezzo di comunicazione di nicchia. Camionisti rudi e virili che si scambiavano informazioni e recensioni di professioniste dell’amore stradaiolo parlottando in un microfono ad una selezionatissima comunità segreta. Adulti, ora preoccupatissimi per la dipendenza dei figli a moderne diavolerie come Facebook, Instagram e Twitter, che da ragazzini si trastullavano per ore trasmettendo la loro voce e ricevendo quella di sconosciuti sulle onde AM. Parliamo del mitico ‘baracchino’ CB, meraviglia tecnologica nonna degli attuali social network, una ricetrasmittente che faceva bella mostra di se’ nelle cantine e nei garage di molte case che permetteva di comunicare con altre anime sparpagliate sul pianeta.

Il termine ‘baracchino’ derivava curiosamente dal nome anglosassone dell’aggeggio in questione chiamato in inglese ‘shack’, che tradotto in italiano significa appunto baracca. C’erano adolescenti all’avanguardia che se lo facevano regalare per il compleanno o per natale, attirati dalla possibilità di comunicare con genti lontanissime e dalla promettente opportunità di ‘smanettarci sopra’, gli stessi entusiasti elettrotecnici in braghe corte esperti in modifiche sostanziali ai motorini che negli istituti professionali prendevano 3 in italiano ma 9 in aggiustaggio e sfogavano la loro gnosi tecnologica occupandosi del meraviglioso baracchino CB.

Esattamente come gli agenti segreti dell’ormai dimenticata guerra fredda, l’appassionato di CB aveva un nick name o nome fittizio col quale presentarsi agli altri connessi, inoltre utilizzava un gergo in codice da agente segreto del Kgb fatto di numeri e sigle: Roger significava ricevuto, HI o accaì stava per ‘che ridere!’ mentre XYL era la moglie, ovvero l’ex young lady). Altro che Twitter, vacca d’un cane.

di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 12 dicembre 2012)

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