Nostalgia Canaglia: il pupazzo Big Jim, la bambola per i maschi

A partire dal 1971 la ditta di giocattolame Mattel si mise a produrre un pupazzo per certi versi rivoluzionario che conquistò tutti noi cinnazzi di allora. Si trattava fondamentalmente di una bambola per maschi chiamata Big Jim. Naturalmente, trattandosi di una bambola ad alto contenuto, seppur solo simbolico, di testosterone, non era adatta ad essere pettinata o spannolinata come Cicciobello o vestita e rivestita come la Barbie o il suo insipido fidanzato-nasa Ken… niente di tutto ciò. Big Jim era azione allo stato puro, il modello muscolare (ed espressivo) su cui si sarebbero in seguito plasmati i vari Bruce Willis o Stallone o Arnold o addirittura il Bruce Springsteen di “Born In The USA”. Bicipiti, pettorali, guscio di tartaruga, mascella e mandibola volitive, pettinatura simile ad un toupè annerito dal Grecian corvino, sorriso di sfida diretto ad ogni cattivone.

La Mattel ti vendeva una sorta di modello base (che io ricordo esosissimo ma sarà costato un terzo di un gioco lofi per la Wii) per poi illamarti e cominciare a venderti gli accessori: costumi, scarponi, armi, jeep e altri zavàgli carissimi. Naturalmente, la prima cosa che faceva il monello possessore di Big Jim una volta arrivato a casa col prezioso bambolotto era quella di accoppiarlo con la Barbie della sorella simulando l’intera gamma delle posizioni illustrate da kamasutra, una sorta di personale proiezione del proprio idealizzato avvenire erotico (o anche solo per mettere le corna a quell’odiato e sorridente allocco di Ken). Il tapino sottoscritto, figlio unico, per procedere nell’operazione porno-Big Jim non poteva utilizzare la smagliante bionda californiana essendone privo, e non poteva neppure chiedere una Barbie in regalo, richiesta che avrebbe significato un vero e proprio outing dalle nefaste conseguenze. Rovistando nel baule dei giochi trovai un pupazzo di Dracula, e perciò mi dovetti accontentare di simulare rapporti intimi e coitali tra Big Jim e il Conte Dracula. Questo spiega molte cose sullo sviluppo della sfera sessuale che ne seguirà.

di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 29 agosto 2012)

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