Nostalgia Canaglia: le merendine prelibate dei tempi antichi, il Tortino Porretta

Da bambino sviluppai una dipendenza perniciosa ad una sostanza psichedelica allora legale (adesso credo lo sia solo in Olanda ma non saprei…) che sconvolse i miei sensi e sortì effetti indicibili sulla mia consapevolezza mistica. Essa si trovava facilmente in spacci sotto casa non a caso denominati ‘Drogherie’: stiamo parlando del Tortino Porretta. Ogni mattina, prima di recarmi al quotidiano e bolso supplizio scolastico, dopo aver ingurgitato in fretta un tè con tre Bucaneve mi precipitavo dal pusher all’angolo per procurarmi la dose quotidiana di Tortino Porretta, che avrei poi consumato in un delirio dionisiaco di visioni oniriche e papille gustative in allegra erezione durante la ricreazione. Devo confessare che la prima volta che avevo assaggiato suddetta prodigiosa prelibatezza non ero rimasto particolarmente colpito, si trattava in fondo di una sorta di muffin industriale a tiratura illimitata dal packaging anonimo, una pastetta al vago sapore di limone ad un prezzo davvero economico mai vista pubblicizzata in Caroselli o periodici.

La peculiarità del Porretta, e anche il suo fascino, stavano nella quasi totale impossibilità nell’opera di deglutizione, lo si masticava per decine di minuti senza posa ed ello intanto annullava la salivazione, slogava mandibole, atrofizzava mascelle, impomazzava alla grande insomma. Ecco però che, ridendo e scherzando, nel giro di un paio di settimane c’ero dentro fino al collo. Senza una dose di Porretta nella cartella la mia vita non avrebbe avuto alcun senso. Ma che fare in quei rari e orridi casi in cui il pusher si trovasse senza Tortini sui suoi scaffali? Fortunatamente avevo individuato un sostituto all’altezza della situazione, un prodotto dalla funzione metadonica contro le crisi di brutta astinenza e il cold turkey da Tortino esaurito: la Schiacciatina Mantovana, piastrellina friabile salatissima e trisunta che sulla confezione sparava il più bello slogan pubblicitario di sempre: ‘E’ buona e… preferitela!’. Nostalgia canaglia di sapori ormai sepolti.

di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 22 agosto 2012)

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