Ci fu un periodo della storia patria in cui le edicole si riempirono di un nuovo genere di rotocalco che copriva il bisogno impellente di occhiaie di tanti entusiasti sfogliatori di parti molli femminili cartacee di giovane età. Erano gli anni 80, gli anni della Milano da bere, delle pornodive in Parlamento, delle pornostars intellettuali al TG1 e al Costanzo Show e delle poppute ragazze fast food di Drive In che segnarono il viatico politico e culturale che ha poi permeato il Belpaese per un ventennio buono.
Il giovane fan manovale, sollecitato da ogni parte all’autopugnalazione a scopo di intrattenimento da quell’improvviso bendiddio ipertrofico e scollacciato, improvvisamente trovò in edicola alcune pubblicazioni in grado di placare il proprio testosterone imbizzarrito a poco prezzo. La bazza aveva sfumature di tipo classista: il teenager inascarito non poteva certo permettersi certi monumenti mensili all’erotismo fai da te come Playboy o Penthouse, costosissimi e pieni di redazionali intellettualoidi e di ardua lettura, mentre i pornazzi più truci, oltre a costare un fottìo, porgevano il fianco alle reprimenda del giornalaio e all’incubo del cappellamento da parte della mamma con conseguenze sanguinose.
Qualcuno ebbe quindi la geniale idea di schiccherare ai ragazzini Blitz e Gin Fizz, agili albi dal pratico formato e dal prezzo contenuto pieni zeppi di generosa ciccia baffina e poppa marmorea di provenienza soprattutto televisiva. Fu il trionfo delle Serene Grandi, delle Pamele Prati, delle Lori Del Santo, delle Sabrine Salerno e delle leziose pornofatine della scuderia di Schicchi, attricette di cinema tits&ass come Lilli Carati o Karin Schubert finite in disgrazia e tramutate in dive hard ‘per tutta la famiglia’. Blitz e Gin Fizz avevano il coefficiente di peccaminosità del Monello o dell’Intrepido, anche se al posto di Gigi Riva o di Miguel Bosè porgevano in copertina Carmen Russo o la Sandrelli imporcellonata dei tempi di Tinto Brass. Anni di occhiaie intense e mai più dimenticate.
di Stefano Piccagliani
(Pubblicato sul Vivo del 5 dicembre 2012)
