Persone & Storie: Lorenzo Lunati e il suo Babbo Natale sorprendente

Lorenzo Lunati (foto) è l’autore di quelle straordinarie installazioni natalizie che da qualche anno destano meraviglia in piazza XX Settembre a Modena. Creazioni di grandi dimensioni – poco italiane, più legate a una tradizione anglosassone, alla Oldenburg – con Babbo Natale spiazzante protagonista.

Lorenzo, com’è nata la tua passione per questo genere di opere?
Fin da bambino mi piacevano due cose: suonare e disegnare. Ho fatto il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti a Bologna, ma, per un primo periodo della mia vita, la musica ha avuto la priorità. Suonavo la batteria nei Rats. Quando la band si è sciolta, è come se fossi caduto sulla terra perché quando suoni a vent’anni, vivi su un altro pianeta. Mi sono dovuto reinventare, crearmi una nuova professionalità, ma volevo fare sempre qualcosa di creativo”.

Quindi?
Sono andato a chiedere lavoro a un’azienda di Spilamberto, la stessa dov’ero già andato a 16 anni per comprarmi la moto. Una volta Spilamberto era un polo importante di costruzioni per le giostre. Non avevano bisogno, ma mi indirizzarono a un’azienda di Novellara che lavorava con la vetroresina. Lì ci ho lavorato per tre anni e mezzo, imparando molto: la tecnica, il mestiere. A un certo punto ho aperto un mio piccolo laboratorio. All’inizio realizzavo modelli per le giostre”.

Per esempio?
Il classico cavallino che vedi nelle ‘romantiche’, oppure la macchina a gettoni nei centri commerciali. Facevo il prototipo. Prendevo un blocco di poliuretano e polistirolo e lo lavoravo come una scultura. Il mio lavoro finiva con la consegna del modello; ci pensavano loro a decorare e assemblare insieme le meccaniche. A un certo punto non mi è bastato più, volevo andare oltre. Ho iniziato a proporre io idee ai miei clienti: scenografie tematiche, installazioni. Da lì sono arrivate le richieste per le vetrine, i parchi tematici, gli allestimenti delle sfilate dell’alta moda, gli eventi nei settori del lusso”.

In cosa consiste il tuo mestiere?
Inventare qualcosa che non esiste. I clienti vengono e dicono: mi servirebbe questo ma non sapremmo dove andare a trovarlo. Ecco, la mia forza sta nel trovare sempre una soluzione. Così a Spilamberto ho preso in mano quell’eredità del fare giostre, trasformandola secondo la mia attitudine. Ora con la Lunati Manifacturing Ideas, siamo in dieci persone e realizziamo oggetti d’autore”.

Come sono nate le installazioni di Natale?
Era un po’ di tempo che mi piaceva l’idea di cambiare le sorti di Babbo Natale. Anni fa l’ho fatto schiantare a Modena, in piazza. Chiesi lo spazio al comune e realizzai l’allestimento per puro piacere. Un’installazione gratuita, e l’amministrazione era contenta perché disponeva di un’attrazione in più. Il messaggio dietro a quell’opera era: non sempre le cose vanno come vorresti. Succedono incidenti: Babbo Natale ha preso una botta, le renne sono mezze rovesciate. Ma Babbo Natale alla fine arriva sempre. Pensa che sono stato contestato: qualcuno mi accusava di aver traumatizzato i figli. Addirittura! In realtà il mio era come un fotogramma di una scena da cartone animato. I bambini in queste installazioni ci entrano dentro, senza condizionamenti, e ne rimangono conquistati”.

Quindi Natale è un pretesto per raccontare una storia?
Sì, ero un po’ stanco delle solite richieste tradizionali, con il Babbo Natale sul trono. Mi sono lanciato su progetti che dicono qualcosa. In ogni installazione c’è sempre un messaggio. Non ci si può fermare al Babbo Natale gonfiabile che si arrampica sulla finestra. Per dire, quello vai a comprarlo dai cinesi e sei a posto”.

Queste opere le noleggi da altre parti?
Due anni fa ho portato “Santa Claus is falling” a una grande fiera di Francoforte. È piaciuto moltissimo, mi hanno iniziato a chiamare da tutta Europa. Ma in linea di massima non espongo facilmente. Scelgo in base ai contesti architettonici. Voglio che l’installazione trovi una ragion d’essere, interagisca con lo spazio. Dev’essere magico il luogo, non solo l’opera”.

L’anno scorso il tuo Babbo Natale emergeva dalla terra, provocando stupore, persino inquietudine…
A rendermi felice è che l’opera provochi reazioni diverse, innalzando questi lavori a un livello superiore. Quando una cosa la puoi interpretare come ti pare, significa che ti ha trasmesso qualcosa”.

Quest’anno c’è l’Astronatale: qual è il messaggio dietro?
La puoi leggere in tanti modi. Babbo Natale si è stufato di questo tran tran dei regali di dicembre, vorrebbe partire e andarsene a sognare in un altro pianeta. Oppure può essere che non voglia partire mai. Forse dice: ho talmente amore da dare e regalare che parto da Modena e lo porto in tutta la galassia”.

Come reagiscono i bambini?
Sono loro la cosa incredibile. Se ti fermi lì, assisti a scene da crepar dal ridere. Alcuni di loro chiedono al papà di aggiustare l’astronave. Il babbo risponde: se te l’aggiusto, però, va via. Allora lasciala così, si affretta a dire il bimbo”.

 

di Francesco Rossetti

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