Racconti di musica e animali: li propone Roberto Franchini in “Il duetto dei gatti”

Dodici brevi storie che mettono insieme la musica e gli animali, ma anche la possibilità di ascoltare i brani da cui prende il via la narrazione in un vero e proprio viaggio alla scoperta della musica classica in modo divertente. E’ questo “Il duetto dei gatti, e altre musiche animali”, la raccolta di racconti per ragazzi del giornalista e scrittore modenese Roberto Franchini, pubblicata da Gulliver. “Il libro nasce dalla mia passione per la musica e da una sorta di ricerca che ho fatto sui brani musicali che hanno al centro un animale”, racconta Franchini. “In origine pensavo di scrivere un dizionario rivolto agli adulti, cioè un libro dove elencare le varie opere in cui compaiono gli animali. Poi pian piano la cosa si è sviluppata in un’altra direzione. Ho abbandonato l’idea del dizionario e ho deciso di scrivere questi raccontini per ragazzi”.

Sono molte le opere che hanno, in qualche modo, un legame con gli animali?
Sicuramente molte di più di quelle che sono finite nel mio libro. Il canto degli uccelli, ad esempio, è sempre stato visto come la musica della natura ed è stato molto imitato nei secoli. Nel periodo Barocco poi c’è l’imitazione in musica di alcuni animali, anche solo per vedere l’effetto che fa. Ogni epoca ha una storia a se e ogni paese ha le proprie tradizioni. I russi, ad esempio, hanno un forte rapporto con gli animali, con la natura e con i boschi.

I brani che hai scelto sono tutti di musica classica…
Si, non ci sono ne rock, ne jazz. Io mi sono immaginato i compositori stessi che raccontano i loro brani in modi anche differenti tra loro. Ad esempio Francois Couperin racconta di essere andato alla corte del Re Sole e di essersi immaginato questo brano in cui lui, seduto nel parco di Versailles, ascolta i cortigiani che gli ricordano il gracidare delle rane. Ci sono brani noti come “Pierino il lupo” e altri meno conosciuti.

C’è anche un brano di George Gershwin…
Si quello è particolare, perché la musica in questione è stata utilizzata per un film. Una scena di 3 o 4 minuti in cui si vede Fred Astaire che cerca di rimorchiare una ragazza con un cane sul ponte di una nave. In pratica lui noleggia un cane da un dog sitter che si trovava sullo stesso ponte e ne approfitta per attaccare discorso con la ragazza. Questa passeggiata che avviene sulla nave è talmente elegante da sembrare un balletto e il cane viene utilizzato come vero e proprio messaggero d’amore. In realtà lui è un compositore, sa che lei è una ballerina, quindi c’è anche un motivo ulteriore nella sua volontà di incontrarla.

Il titolo “Il duetto dei Gatti” da dove viene?
Viene da un brano musicale spesso attribuito a Rossini, ma che in realtà è stato messo in scena da un musicista poco conosciuto rubando buona parte della musica a Rossini. E’ un duetto in cui non ci sono parole, ma solo la ripetizione in modo sempre diverso della parola ‘miao’.

I racconti sono tutti inventati o c’è anche qualche spunto della ricerca iniziale che avevi fatto?
In alcuni casi ho ripreso qualcosa dalle schede che avevo fatto, ma più che altro come spunto. Ci sono anche dati reali come ad esempio nel “Cardellino” di Vivaldi, in cui si racconta di questa orchestra femminile di ragazze orfane che lui dirigeva e che era molto richiesta.

C’è anche l’immagine dell’orso, animale a te particolarmente caro…
E’ vero c’è “La sinfonia dell’orso” di Haydn. Conoscendo bene il significato di questo animale, mi immagino un bambino che vede arrivare l’orso al suo paese. Siamo nel ‘700 quando l’orso era soprattutto quello che aveva una persona che lo conduceva alla catena facendolo ballare al suono del tamburello e per il bambino possiamo dire che questo è una sorta di primo incontro con la musica.

In “Il duetto dei gatti” c’è la narrazione, ma c’è anche la possibilità di ascoltare la musica stessa. In che modo?
Si, questa è una particolarità del libro. Abbiamo inserito quelli che io chiamo “i quadratini”, cioè i QR code. Basterà inquadrarli con la videocamera del cellulare e si aprirà il link sul web con le esecuzioni dei brani o, nel caso di Gershwin, con un pezzetto del film. Possiamo proprio dire che è un libro che cerca di invogliare all’ascolto della musica attraverso la narrazione.

Le illustrazioni di chi sono?
Di un illustratore di Milano esperto in libri per ragazzi. Si chiama Pietro Puccio.

Il libro è reperibile anche in versione digitale?
Assolutamente si, c’è anche la versione in e-book.

di Giovanni Botti

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