Salute e Benessere: il piacere di tornare a vederci bene

L’avanzare dell’età, le malattie congenite e i danni ambientali, sono tra le cause principali delle patologie agli occhi. Per fortuna negli ultimi anni la medicina ha fatto passi da gigante migliorando, in maniera definitiva, la vita di milioni di persone. “Alcune malattie sono difficili da riconoscere – ci spiega Livio Pagliani, medico chirurgo specialista in oftalmologia – per qualsiasi dubbio è sempre bene rivolgersi a un esperto”.

Dottor Pagliani, cos’è la cataratta?
La cataratta è l’opacizzazione del cristallino naturale. Questa può insorgere a tutte le età ma, statisticamente, è facile diagnosticarla verso i 60 anni.

Per quale motivo sopraggiunge?
La caratteristica più importante del cristallino naturale è la sua trasparenza. I processi metabolici, cui tutto il nostro organismo è soggetto in vita, compreso il cristallino, portano alla formazione di materiale di scarto che vengono immessi nel sangue. Nel cristallino questo non accade perché non irrorato da vasi sanguigni, quindi il materiale così formato si accumula all’interno e, nel tempo, cambia la trasparenza.

È collegata ad altri difetti dell’occhio?
La cataratta amplifica o diminuisce determinati difetti refrattivi. Può aumentare, per esempio, la miopia, questo porta, fintamente, ad una migliore capacità di visione da vicino, a volte, fino a togliere gli occhiali da presbite. I cambiamenti sono minimi nel tempo ed il paziente è convinto di vedere meglio.

Come riconoscerla?
La cataratta non è semplice da riconoscere, quando diventa “importante” il paziente inizia a vedere aloni attorno alle luci, è abbagliato frequentemente durante la guida serale e notturna. Ci sono poi diversi tipi di cataratta, che hanno caratteristiche proprie di peggioramento della qualità e quantità di capacità visiva.

Quali sono i modi per contrastarla?
Purtroppo non ci sono rimedi perché è un processo fisiologico. Esistono tuttavia dei comportamenti, anche lavorativi, da limitare. L’esposizione ai raggi ultravioletti deve, in qualche modo, essere limitata con uso di occhiali specifici. Le malattie metaboliche, su tutte il diabete, devono essere curate al meglio.

Quali sono i rischi connessi all’intervento di cataratta?
L’intervento di cataratta è definitivo ma ha, come tutti gli interventi chirurgici, dei fattori di rischio. Il più temuto nell’intervento di cataratta è l’infezione. È importante la sterilità nell’intervento, ma altrettanto importante è la terapia domiciliare del paziente.

Che cosa direbbe ad un paziente che sta considerando di sottoporsi ad un intervento di cataratta?
Mi piace molto parlare con i miei pazienti. Proprio per il fatto che l’intervento è definitivo, cerco di comunicare tutte ciò che l’intervento di cataratta permette di risolvere, al fine di poter arrivare ad un buon risultato per il paziente stesso. In #RETEMEDICA abbiamo inventato un percorso che permette di eseguire con il SSN (Sistema Sanitario Nazionale) gli interventi di cataratta in trenta giorni evitando le classiche attese infinite.

Che cos’è invece la presbiopia?
La presbiopia è una condizione fisiologica che coinvolge tutte le persone con un’età superiore ai 44 anni. La “novità”, per modo di dire, è la sua cura.

È un intervento risolutivo?
La cura della presbiopia è definitiva. Si effettua attraverso un intervento chirurgico di sostituzione del cristallino naturale. L’intervento si definisce lensectomia refrattiva. Si impiantano cristallini artificiali detti IOL PREMIUM. Queste lenti permettono di vedere da lontano e da vicino senza occhiali. Ci sono diverse IOL (intra ocular lens), e personalmente eseguo questi interventi di lensectomia refrattiva da oltre dieci anni.

Come funziona l’operazione?
L’intervento è standardizzato. Eseguo interventi di cataratta solo con l’ausilio di colliri anestetici, nessuna puntura insomma. Il mio Maestro aveva una tecnica personale che gli permetteva di eseguire l’intervento con una velocità, tuttora, inimmaginabile; ho mutuato parte della sua tecnica e questo mi porta ad eseguire l’intervento chirurgico in circa 5-6 minuti.

 

di Francesco Palumbo

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